Pescara, lungo il fiume discariche e zone ‘desertificate’

fiume_desertificazionePescara. Ottantamila euro spesi per “desertificare” le sponde del fiume Pescara. Antonella Allegrino, consigliera provinciale Idv, evidenzia polemicamente la gestione dell’area fluviale operata dall’amministrazione Testa: ordinaria manutenzione anziché un piano organico condiviso. E intanto proliferano discariche e zone senza vegetazione.

“Il fiume Pescara agonizza sotto gli occhi inerti della Provincia che al posto di mettere in cantiere un piano organico e condiviso con le altre istituzioni competenti per rivitalizzarlo, impiega 80.000 euro per lavori di ordinaria manutenzione che hanno praticamente desertificato le sponde”: questa l’accusa di Antonella Allegrino, che ha presentato un’interrogazione nel corso dell’ultima seduta del Consiglio provinciale, sull’onda di una presa di posizione adottata da oltre un anno. Durante la stessa seduta, la consigliera ha proiettato le immagini scattate sulle sponde del fiume: tronchi tagliati e ammassati sugli argini brulli e senza vegetazione, discariche di grossi rifiuti e persino lastre di eternit, che “hanno stupito esecutivo e persino la Polizia Provinciale”, riferisce la consigliera.

“Si tratta di immagini scattate in novembre”, spiega, “lungo il tratto di fiume sotto il cementificio, oggetto dei citati lavori, che attestano la presenza di diverse discariche abusive e anche come gli stessi lavori abbiano ecceduto dall’ordinaria manutenzione, in molti casi addirittura desertificando le sponde di un fiume che a detta della Protezione Civile e della Provincia stessa è a rischio esondazione”. “La Polizia provinciale è intervenuta durante la proiezione in aula,” continua, “chiedendo lumi sui luoghi e sulle situazioni riscontrate, corpo che, ridotto all’osso nell’organico, avrebbe nelle sue competenze anche il controllo del fiume e il potere di sanzionare chi viola le regole, come ben sa il presidente Testa che ha mantenuto nelle sua mani la delega, destinando però gli agenti su altri fronti”fiume_discarica

“L’auspicio”, conclude la Allegrino, “è che si passi dalle parole ai fatti: il fiume va tutelato e controllato e bisogna cominciare a farlo raccordandosi anche con gli altri enti che hanno competenza sul fiume, dalla Regione al Commissario del bacino Aterno Pescara Adriano Goio. Tutto questo ad oggi non avviene, a scapito non soltanto del fiume, scenario di piccole e grandi illegalità che contribuiscono a complicarne lo stato di salute, ma della comunità pescarese che intorno ad esso ha scritto la sua storia e il suo sviluppo”.

 

Daniele Galli


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