Pescara, a rischio un altro edificio storico

 

giuliano_diodatiPescara. Dopo la centrale del latte di via del Circuito, un altro storico edificio pescarese rischia di perdere la sua integrità e con essa il valore architettonico che dona alla città. Parliamo della sede della Società di mutuo soccorso, in via Piave 61, a ridosso di corso Umberto.

Se la centrale del latte fu costruita nel 1932, la struttura in questione è addirittura risalente al 1883 e fu donata nientemeno che da Leopoldo Muzi ai soci dell’epoca: “rappresentando da sempre un elemento di indiscusso ed inestimabile valore che necessità di una particolare e specifica tutela”, dice il consigliere Pd Giuliano Diodati, che assieme al partito intero si sta battendo per salvare il palazzo. Minaccia incombe, infatti, da parte di un’operazione edilizia. In questi giorni la Società operaia ha acconsentito ad un affitto di parte dell’immobile ad un operatore economico che, per poterlo rendere idoneo alle proprie esigenze, ha presentato al Comune una richiesta di intervento edilizio che ne altera la sua facciata esterna. “L’immediato intervento dei cittadini e di rappresentanti delle varie istituzioni locali”, continua Diodati, “hanno incontrato la disponibilità di quell’operatore economico che con un gesto di grande responsabilità ha ritenuto di abbandonare gli interessi economici e di rinunciare all’operazione avviata”.
Urge, ora, un’iniziativa di salvaguardia più estesa. Il palazzo non rientra, infatti, nella catalogazione del sistema architettonico di pregio storico-archeologico cittadino; il Pd comunale, pertanto, ha presentato richiesta presso la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Regione per far classificare la struttura come ‘bene culturale e del paesaggio’ e metterla definitivamente al sicuro da futuri interventi edilizi. “Il momentaneo successo ottenuto deve trovare una definitiva soluzione attraverso un provvedimento che tuteli e conservi la struttura nel tempo a salvaguardia di quella memoria artistica-architettonica che eleva l’immagine della nostra Città”, conclude Diodati.

Daniele Galli

 

 

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