Pescara. Mentre continua la lotta aperta del Comitato No Filovia, stabilmente insediatosi per protesta lungo il cantiere della Strada Parco, anche l’amministrazione comunale intraprende la propria battaglia in difesa però del progetto e della situazione Gtm. Il Presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici, Armando Foschi con il consigliere comunale Michele Di Marco, questa mattina ha convocato un’apposita conferenza in Municipio.
Presenti il professor Glauco Torlontano, dell’associazione Sos Inquinamento, il professor Gaetano Silvestre, responsabile del Dipartimento di Fisiopatologia respiratorio-pneumatologia del Reparto di Pediatria dell’Ospedale civile di Pescara, il sindacalista della Gtm Damiani e Andrea Oliva, dipendente del Servizio Ambiente del Comune. Da quanto esposto la filovia rappresenterebbe oggi l’unico strumento immediatamente valido per incentivare tra gli utenti l’uso del mezzo pubblico, limitare l’ingresso delle vetture private in città, che oggi è pari a circa 130mila veicoli al giorno, e abbattere, di conseguenza, i livelli di smog in alcune vie estremamente trafficate, come viale Bovio.
“I dati sullo smog a Pescara sono evidentemente preoccupanti – ha spiegato Stellabotte dell’associazione Sos Inquinamento -: tra il 2004 il 2008 Pescara si è classificata al 17° posto tra le 30 città europee più a rischio e al 12° posto tra le 17 città italiane monitorate. E’ evidente che occorrono azioni forti, capaci di incidere sulla viabilità urbana per invertire la rotta”. E mentre il dottor Oliva ha categoricamente smentito “ogni possibilità di inquinamento elettromagnetico generato dalla filovia”, lo stesso professor Torlontano ha mostrato i “piccoli cilindri magnetici che verranno installati nel sottosuolo, simili a delle mini-batterie, lunghe neanche dieci centimetri, che servono a dirigere il percorso del filobus, ma è assurdo affermare che sono nocivi per la salute. ”. “Solo nell’ultimo mese – ha confermato il dottor Silvestre – ho effettuato 155 consulenze specialistiche presso l’ospedale su bambini affetti da patologie respiratorie, bambini magari già affetti da asma che statisticamente vedono peggiorare le proprie condizioni o subiscono un incremento degli attacchi quando la qualità dell’aria non è buona. E’ evidente dunque che occorre trovare delle soluzioni alternative a Pescara per disincentivare l’uso del mezzo privato e contribuire a una riduzione dei gas di scarico nell’aria”. Favorevoli alla filovia anche i sindacati del trasporto pubblico, in rappresentanza del popolo silenzioso dei viaggiatori. E per i sindacati la filovia è un progetto innovativo da cui dipende anche il futuro occupazionale di 400 lavoratori. “Coloro che continuano a difendere la politica anti-filovia stanno commettendo un atto nocivo nei confronti della città – ha ribadito il consigliere Di Marco -. E al popolo dei 1.200 utenti contrari all’opera, rispondiamo con le oltre 10mila firme, già presentate al prefetto, di coloro che vogliono quell’infrastruttura”. Dunque secondo l’amministrazione comunale, la filovia sarebbe l’unica salvezza possibile per la città.
A rispondere però ai pro-filo, è il consigliere comunale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo da sempre impegnato in battaglie ambientaliste per la città. “Se Pescara è una delle città più inquinate d’Italia lo si deve all’assenza di una coraggiosa politica della mobilità, cosa di cui non sono sicuramente responsabili i difensori della “strada-parco”, dice Acerbo.
Per rifondazione la cosa più necessaria sarebbe riorganizzare il traffico con sensi unici in modo da fluidificare la circolazione, dedicando corsie protette al trasporto pubblico. “Inoltre andrebbero estese le aree pedonalizzate e finalmente istituita la ztl nel quadrilatero del centro, e soprattutto ci vorrebbe una rete di piste ciclabili. Se i viaggiatori subiscono i lunghissimi tempi di percorrenza degli autobus urbani lo si deve alla mancanza di un piano di mobilità efficace – sottolinea Acerbo-. Tutto questo non si fa, ma si colpevolizza ingiustamente chi difende la “strada-parco”.
Acerbo conclude sottolineando il fatto che togliere spazio a bici e pedoni non risulta la politica giusta per incontrare il favore della popolazione che vuole in primis un ambiente sano, ma potendo fruire di spazi appositi. “Per questo da sempre propongo che la filovia passi sugli assi stradali esistenti (d’altronde il progetto originario prevedeva che passasse in Corso Vittorio Emanuele, via Conte di Ruvo, ecc.). L’attaccamento dei cittadini alla “strada-parco” dimostra che coraggiose politiche di limitazione del traffico automobilistico possono incontrare il favore della cittadinanza”, conclude il consigliere.
Monica Coletti