Montesilvano dice stop alla Grande Pescara: chiesto incontro con Di Lorito e Alessandrini

Montesilvano. “A noi il loro atteggiamento suona solo come un pervicace attaccamento alla poltrona”, ha tuonato il gruppo consiliare M5S all’indomani della mozione che esprime contrarietà al progetto della Grande Pescara, approvata ieri in sede di Consiglio comunale all’unanimità, con 14 voti favorevoli: tanti voti favorevoli, quanti erano i consiglieri presenti in sala.
A questo proposito, il gruppo consiliare M5S ha affermato “Un documento del consigliere Aliano portato in discussione e in votazione ‘alla cieca’’, senza darci la possibilità di studiarlo, interpretarlo ed eventualmente controbattere”.

Il progetto che mira ad istituire la Grande Pescara, proposto dall’ex consigliere regionale Idv, Carlo Costantini (giunta Chiodi), punta alla fusione amministrativa dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore e venne proposto ai rispettivi cittadini con un referendum popolare, che sfiorò il 70% di affluenza alle urne e decretò la schiacciante vittoria del ‘si’ con il 64% dei voti favorevoli.

Da allora, nulla si è mosso in termini di proposte legislative per rendere effettiva la volontà popolare e, stando a quanto recentemente comunicato dal consigliere regionale, Andrea Catena, i tempi dovrebbero essere maturi per presentare subito la proposta di legge in sede di consiglio. “E’ ferma intenzione del Presidente della Giunta rispettare l’impegno assunto in Consiglio Regionale ad attuare nel suo indirizzo il Referendum sulla fusione dei comuni di Montesilvano, Pescara e Spoltore, presentando entro il 30 gennaio una proposta che stiamo approfondendo sotto tutti gli aspetti tecnici”, aveva comunicato con una nota stampa meno di due settimane fa, non mancando di sottolineare le difficoltà incontrate per portare avanti un’azione comune.
“E’ bene ricordare che siamo di fronte al primo caso in Italia, nella storia repubblicana, di fusione tra comuni di queste dimensioni. Per questo, la proposta che verrà presentata dovrà prevedere un’integrazione progressiva tra i tre comuni ed il loro pieno coinvolgimento nel processo decisionale”.

Per quanto riguarda il Comune di Montesilvano, con la mozione di contrarietà espressa ieri dall’Amministrazione, sembrerebbe essersi frapposto un ulteriore paletto per la presentazione della proposta di legge; il sindaco Maragno, dal canto suo, opta per una soluzione di ‘servizi condivisi’ tra i Comuni: “Non solo con Pescara e Spoltore”, ha affermato, “ma anche con altri Comuni limitrofi, sulla scia del referendum relativo alla Nuova Pescara”.

Il referendum relativo alla Nuova Pescara, svoltosi a maggio del 2014, aveva decretato la vittoria del progetto di fusione dei tre Comuni e la conseguente istituzione della Grande Pescara.

“Non si boicotti la volontà popolare per salvare la propria poltrona”, è intervenuto il consigliere regionale M5S, Riccardo Mercante, sulla mozione approvata dal Consiglio comunale di Montesilvano per contrastare il progetto di fusione. Mercante, primo firmatario del progetto della Grande Pescara, ha affermato “A Montesilvano e Spoltore sono rimasti solo loro, sindaci e consiglieri comunali, di destra e di sinistra, ad essere contrari alla nascita della Nuova Pescara”.
Effettivamente, anche l’Amministrazione comunale di Spoltore non ha accordato il proprio plauso al progetto, tanto che lo scorso dicembre si parlava di convocare un Consiglio comunale congiunto con il Comune di Montesilvano per individuare le azioni da intraprendere;

inoltre, lo stesso candidato sindaco alla nascitura Grande Pescara, Alessio Di Carlo, segretario dei Radicali Abruzzo, aveva detto la sua a proposito della posizione dell’Amministrazione comunale spoltorese sulla questione della fusione “Di Lorito e gli oppositori alla fusione abbiano l’onestà intellettuale di ammettere che non vogliono rinunciare alle poltrone, che con la fusione sarebbero più che dimezzate”.

Intanto, Maragno ha già annunciato un prossimo tavolo di concertazione con il sindaco di Spoltore, Luciano di Lorito, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini e i sindaci dei comuni limitrofi.

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