Pescara, Sospiri sull’Aterno-Pescara: “Bene i fondi, ora rendiamo inedificabili i suoli”

Pescara. “Bene l’assegnazione di 54milioni di euro per la realizzazione delle vasche di compensazione, al fine di mettere in sicurezza tutti i Comuni a rischio esondazione che si affacciano sull’Aterno-Pescara” ha commentato il capogruppo regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, in riferimento all’accordo di programma sottoscritto ieri tra Ministero dell’Ambiente e Regione Abruzzo, cui aggiunge delle considerazioni di carattere edilizio.

“Tuttavia sono necessarie alcune considerazioni: innanzitutto è evidente che per costruire l’opera sarà necessario sottrarre, soprattutto ai comuni di Cepagatti e Rosciano, decine e decine di ettari di terra, ovvero alcuni Comuni pagheranno oggi un prezzo molto alto perché altri Comuni, come Chieti, Spoltore e San Giovanni Teatino, hanno in passato cementificato le aree di naturale esondazione del fiume, concedendo quelle superfici per la realizzazione di complessi residenziali o commerciali”.

“Ora dobbiamo pensare anche al futuro, ovvero: se oggi lo Stato spende 54milioni di euro per mettere al riparo i nostri territori dai pericoli di un’esondazione del fiume, scongiurando distruzioni e morti, la Regione ha il dovere di adottare le misure legislative capaci di impedire il ripetersi di situazioni del genere, perché è possibile che la realizzazione di quelle vasche di compensazione renda appetibili e funzionali le superfici ancora libere, situate sempre a ridosso del fiume che potrebbero dare luogo a nuove speculazioni”.

“Per tale ragione, presenterò subito un emendamento in Consiglio regionale con il quale andremo a sacramentare che tutte le aree ancora libere che corrono a ridosso dell’asta fluviale Aterno-Pescara sono inutilizzabili e vincolate”.

In altre parole, dovremo blindare quelle superfici, perché non è più accettabile essere travolti da quella speculazione edilizia o commerciale cui abbiamo assistito negli anni del governo Pd”.

“Alla prima legge utile, presenterò un emendamento al fine di vincolare e rendere inedificabili tutte le aree attualmente ancora libere a ridosso del fiume su cui non dovranno mai sorgere né complessi edilizi né commerciali, proprio per non rendere vano l’investimento odierno. Solo approvando quell’emendamento saremo sicuri di aver scongiurato qualunque nuovo interesse speculativo, sempre dietro l’angolo”.

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