Pescara, via Alpi: “Cornicioni crollanti e paura per l’amianto”

Pescara. “Presunto materiale in cemento-amianto e stato complessivo di degrado dello stabile al civico 23 di via Ilaria Alpi”: sono le criticità denunciate dal capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d’Italia, Guerino Testa, dopo aver incontrato i residenti della zona “spaventati da una situazione che desta da anni non poche preoccupazioni”.

“Un sopralluogo – spiega il Consigliere – scaturito da una esplica istanza dei cittadini abitanti in palazzi contigui, e dunque interessati dalla problematica, che con una lettera evidenziano l’urgente necessità di attenzione nei confronti della struttura colpita da criticità evidenti ed altre da accertare. In particolare, l’edificio si presenta in condizioni di visibile danneggiamento, esponendo a gravi rischi la vita di tutti i condomini e non solo –  riferisce – mentre ciò che viene chiesto di accertare, attraverso una valutazione tecnica, è l’esistenza e la pericolosità della copertura,  verosimilmente identificata come cemento-amianto”.

“Siamo seriamente preoccupati dalla potenziale nocività del supposto rivestimento Eternit dell’ edificio in questione, anche alla luce dell’esposizione ai recenti e straordinari eventi atmosferici e quindi in uno stato di probabile deterioramento che favorisce l’emissione di polveri e fibre notevolmente dannose – si legge nella comunicazione inviata il 10 settembre scorso – nel rispetto della normativa vigente,  riteniamo che sia opportuno che si proceda celermente con un intervento  atto a verificare la reale dannosità della copertura con conseguente inserimento nel censimento dei siti a rischio. Si evidenzia che l’annosa questione è stata già oggetto di denuncia, ben oltre due anni fa, ma senza alcun esito”.

Gli abitanti presenti all’incontro hanno segnalato l’assenza “da sempre di un amministratore nel civico 23 , abitato quasi interamente da extracomunitari, mentre il proprietario dell’immobile, contattato svariate volte – hanno raccontato-  sostiene oramai da anni di occuparsi delle carenze strutturali, ma che  la situazione sia in costante peggioramento è sotto gli occhi di tutti. Accanto, a pochi metri – hanno fatto notare –  il suo palazzo gemello, evidentemente ben gestito, si presenta decoroso e ben conservato nonostante sia altrettanto datato.  Possiamo appellarci solo agli Organi competenti affinché le leggi in materia siano fatte rispettare”.

Hanno inoltre riferito dei distacchi “sempre più frequenti di calcinacci, da più parti della struttura ed in particolare dai balconi. L’ultima rilevante segnalazione – hanno ricordato le persone durante il sopralluogo –  risale al mese di luglio, in cui fu necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Attualmente, e in attesa di provvedimenti che auspichiamo da parte delle autorità preposte, è stato collocato (presumibilmente da chi vi alloggia, poiché non figura alcuna segnaletica di lavori in corso) un telone a protezione di tutti i terrazzi  nel chiaro tentativo di arginare i danni derivanti da ulteriori inevitabili cedimenti.  Un edificio in rovina, senza timore di smentita – hanno ribadito –  che per tutte le ragioni descritte espone a concreti rischi la vita di  coloro che vi abitano ed anche di tutti noi confinanti, e che necessità dunque di una improrogabile azione di messa in sicurezza. La lettera che abbiamo all’unanimità condiviso – hanno precisano –  oltre che in Regione per conoscenza, è stata inviata al Sindaco di Pescara, all’assessorato comunale con delega ambientale, agli uffici Asl di competenza e all’Arta. I residenti di via Ilaria Alpi, che non hanno mancato l’occasione per ricordare che “alle problematiche di natura meramente strutturale, si aggiungono quelle, ben note, di natura più strettamente sociale e di difficile convivenza tra diverse realtà che si traducono in ulteriori cause di pericolosità”, hanno concluso “ in considerazione dell’inviolabile principio della salute pubblica e con l’obiettivo di garantire a tutte le persone interessate adeguate condizioni di vita, contiamo su una pronta risposta e piena collaborazione degli Enti per la risoluzione della problematica che non può più attendere”.

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