Pescara, la Guardia Costiera sequestra oltre 130 kg di vongole

Continua incessante l’attività della Guardia Costiera nel contrasto delle violazioni in materia di pesca, a tutela delle risorse ittiche e della imprescindibile sicurezza alimentare dei consumatori.

 

Nel corso di alcuni controlli, effettuati via terra sulla banchine del Porto di Pescara, gli uomini della Guardia Costiera hanno sequestrato circa 135 chilogrammi di “Chamelea gallina”, molluschi bivalvi meglio conosciuti come vongole.

In particolare, ispezionando un peschereccio appena rientrato in porto, è stato rinvenuto del pescato in quantità eccedente rispetto a quella massima consentita e non dichiarato nella documentazione presente a bordo. “Una simile condotta, oltre ad essere contraria alle normative vigenti, provoca un grave danno alla risorsa ittica, in quanto tale specie risulta essere sempre più a rischio e, pertanto, viene tutelata con disposizioni di legge molto restrittive”, specifica la Guardia Costiera.

Al trasgressore è stata fatta una multa di € 4.000,00 ed il pescato, ancora vivo, è stato rigettato immediatamente in mare.

Nei giorni scorsi, gli stessi militari della Guardia Costiera, in occasione di controlli presso alcuni punti di vendita di prodotti alimentari etnici, hanno emesso diverse multe che ammontano a 13.000 € e posto sotto sequestro circa 200 kg di pescato privo di qualsiasi documentazione utile a certificarne la tracciabilità, aspetto essenziale per fornire al consumatore la certezza della provenienza e garantire la salubrità del prodotto ittico.  Nel corso degli stessi controlli, sono stati sanzionati alcuni venditori che avevano posto in commercio confezioni di prodotto ittico riportanti un’etichettatura non conforme alla vigente normativa in materia.

La Capitaneria di porto pescarese, infatti, ricorda che, “in base alla normativa nazionale e comunitaria, i prodotti della pesca devono essere obbligatoriamente posti in vendita con un’etichettatura riportante le informazioni essenziali da fornire al consumatore, in particolare: la denominazione commerciale ed il nome scientifico del pescato, il metodo di produzione (pescato o allevato), la zona di cattura o il paese di produzione, gli attrezzi da pesca utilizzati, se si tratta di pesce scongelato, il termine minimo di conservazione/data di scadenza”.

“I controlli sulla filiera della pesca vengono svolti quotidianamente dal Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera – “, riferiscono dalla Direzione Marittima di Pescara, “al fine sia di tutelare il consumatore finale che la risorsa ittica, ma anche per contrastare le forme di concorrenza sleale, nell’interesse degli operatori del settore che lavorano nel rispetto delle norme. E l’attività continuerà su tutto il territorio di competenza”.

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