Cementificio Scafa: gli operai domani a Bergamo per protestare contro la chiusura

scafascioperotiburtinaPescara. In marcia su Bergamo contro la chiusura su tutto il territorio nazionale. Anche i 65 dipendenti di Scafa saranno domani davanti ai cancelli della sede centrale di Italcementi, supportati dai rappresentanti di tutto il bacino della Val Pescara. Interruttori spenti da febbraio.

Sono 65 i dipendenti del cementificio di Scafa che domani parteciperanno, a Bergamo, alla manifestazione nazionale delle maestranze di tutte le unità produttive della Italcementi. Ci saranno anche i rappresentanti dei sindacati di categoria del pescarese e i sindaci del bacino minerario della Val Pescara, annuncia Gianni Panza della Feneal Uil. Il concentramento è revisto alle 10,45 in via Madonna della Neve, poi si terra’ un corteo che terminera’ con un presidio davanti alla sede della Italcementi, e seguiranno gli interventi delle rappresentanze sindacali unitarie dei vari stabilimenti e le conclusioni dei segretari nazionali di comparto. Per lo stabilimento della Val Pescara le notizie delle ultime ore sono ancora piu’ negative di quelle emerse recentemente, perche’ l’azienda ha annunciato ieri che a febbraio 2014 tutte le maestranze saranno poste in cassa integrazione, sospendendo la produzione, contrariamente a quanto prevede il Piano di ristrutturazione sottoscritto a gennaio.

“Ieri”, spiega Panza, “la Italcementi ha promosso un incontro con tutti i sindacati nella sede di Confindustria, a Pescara, e ha annunciato chiaramente che dal primo febbraio prossimo gli addetti saranno collocati tutti in cassa integrazione, sia per la Italcementi che per la Sama, sospendendo la produzione. L’azienda ha anche annunciato di voler avviare uno studio su una ipotesi di riconversione ma i sindacati hanno ribadito la richiesta di dare piena attuazione al piano di ristrutturazione di gennaio, evitando che vengano penalizzati, a livello nazionale, solo gli stabilimenti di Scafa e Monselice”.

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