Pescara, trombe e tamburi davanti al Comune per salvare il cementificio

cementificio_protesta_comunePescara. Striscioni e tamburi in piazza Italia: la protesta dei dipendenti del cementificio esplode davanti al palazzo del Comune.

Una cinquantina di lavoratori del cementificio Sacci di via Raiale, sta manifestando con fischietti, trombe e tamburi e con l’esposizione di striscioni, sotto Palazzo di Citta’, dove e’ in corso il Consiglio comunale. I manifestanti, che nel tardo pomeriggio incontreranno il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, chiedono l’impegno delle istituzioni per risolvere la delicata questione lavorativa che vede gli oltre 100 lavoratori in cassa integrazione fino al maggio 2014.

La richiesta avanzata dai sindacati nel corso dell’incontro con il sindaco Mascia esorta un’azione dell’amministrazione comunale ad attivare un colloquio con la proprietà per ipotizzare o la nascita di un altro insediamento produttivo, al posto del cementificio, o la riconversione dello stabilimento di via Raiale, “Considerato che si tratta di un’area con destinazione urbanistica industriale”, ha sottolineato Giovanni Panza della Feneal Uil, “andando via, la Sacci dovrebbe mettere in sicurezza il sito e bonificare tutto”.

MASCIA: TUTELA AMBIENTE E FAMIGLIE

Il sindaco attualmente ha dichiarato solo la sua solidarietà ai lavoratori e assicurato la propria disponibilità a seguire la vertenza, rimandando però tutto al 27 settembre, data fissata per un incontro inter-istituzionale convocato presso l’assessorato regionale alle Attività Produttive del vicepresidente Castiglione e con il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa: “Insieme”, ha assicurato il primo cittadino, “decideremo come muoverci nei confronti dell’Azienda proprietaria dello stabilimento, per verificare la disponibilità della famiglia Federici, titolare del Gruppo, a valutare e a investire in una possibile riconversione della struttura, o comunque ad attivare ogni forma di tutela nei confronti del centinaio di operatori diretti di un’azienda che comunque ha la sua rilevanza sul territorio”. Mantiene comunque ferma la sua volontà di delocalizzare il cementificio fuori dalla città, e una posizione di difficile equilibrio: “Tutela dell’ambiente”, ha evocato Mascia, ma senza dimenticare le 100 famiglie che hanno diritto al lavoro”. “Sarebbe stato opportuno”, ha concluso, “individuare prima un’area per la delocalizzazione, che al momento non e’ stata stabilita”. 

CHIESTE LE COMMISSIONI

E’ stato il capogruppo di Fli al Comune di Pescara Massimiliano Pignoli, questa mattina, a inoltrare la richiesta urgente di convocazione delle due commissioni consiliari Ambiente e Politiche del lavoro, “in modo”, afferma, “da mettere subito in campo tutte le azioni necessarie a tutela dei lavoratori dell’azienda della zona industriale. “La manifestazione di ieri”, commenta Pignoli, “ha mostrato il lato drammatico di cento persone e di cento famiglie che rischiano fra qualche mese di finire in mezzo ad una strada. Per questo”, spiega il consiliere Fli, “ho chiesto ai presidenti di commissione di chiedere la partecipazione alle commissioni stesse i rappresentanti dei lavoratori, i sindacati, ma anche i rappresentanti legali del gruppo Sacci, proprietario dell’azienda, in modo da mettere sul tavolo le varie alternative circa una riconversione, un cambio di destinazione o l’ingresso di nuovi soci o proprietari, in modo da garantire”, ha concluso Pignoli, “la continuazione dell’attività lavorativa”.

 

Foto: Ansa

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