La rete del Padiglione Brasile a Pescara? “Da D’Alfonso solo illusioni”

Pescara. Rimane un desiderio inespresso l’installazione della spettacolare rete del Padiglione Brasile dell’Expo nell’ex Cofa di Pescara: ed è subito critica per “l’illusione di D’Alfonso”.

“A Milano hanno cominciato a smantellare ufficialmente i Padiglioni dell’Expo, ma, dell’installazione del Brasile, che il presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso aveva annunciato di aver opzionato per trasferirla all’ex Cofa, non si vede l’ombra a Pescara, né sappiamo di trasporti speciali in arrivo sul capoluogo adriatico”: la polemica è dell’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’associazione ‘Pescara – Mi piace’.

“Era il giorno dell’abbattimento dei capannoni dell’ex mercato ortofrutticolo sulla riviera sud, il 30 aprile scorso”, ricorda Fiorilli, “quando il governatore D’Alfonso ha annunciato in pompa magna di avere già pronto il progetto per il recupero e riutilizzo dell’ex Cofa, ovvero trasferirvi parte delle attrazioni che hanno animato il padiglione del Brasile durante l’Expo. In particolare aveva deciso di portarvi il Parco Giochi sospeso, ossia una enorme rete elastica capace di accogliere anche 300 persone alla volta, su cui si poteva passeggiare con la sensazione di camminare sospesi nel vuoto e che, a detta del Presidente, all’Expo avrebbe attirato anche 15mila visitatori al giorno. L’idea è stata rilanciata un mese fa, in occasione della presentazione ufficiale del pontile del mare. Per dare concretezza al progetto, lo stesso Presidente ha affermato di aver effettuato diversi viaggi a Milano, destinazione Expo, proprio per prendere accordi con i responsabili del Padiglione del Brasile per riuscire ad accaparrarsi l’importante attrazione ludico-turistica”.

Il 30 ottobre scorso, però, l’Expo ha chiuso e nelle ultime ore tutte le nazioni hanno iniziato a smontare i propri Padiglioni, decidendo come meglio destinare tutte le installazioni che hanno animato i contenitori in questi mesi: “Tutti i pescaresi sono rimasti col fiato sospeso”, prosegue FIorilli, “, e invece, a oggi, nulla: non un annuncio, non una conferenza stampa, non una nota per illustrare i tempi del progetto o anche solo per dare forma e sostanza all’idea seppur allo stato embrionale. O comunque, visto che il 18 novembre prossimo le operazioni di smontaggio di Expo entreranno nel vivo, ci aspettavamo almeno una nota di conferma”.

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