In Provincia convocata commissione urgente su chiusura Tribunali Lanciano e Vasto

tribunaleChieti. Su richiesta di Paolo Sisti, capogruppo in Consiglio Provinciale di Chieti del Pdl, è stata convocata una commissione consiliare provinciale d’urgenza per il giorno 1 agosto alle ore 11 per fare il punto della situazione sulla riforma della geografia giudiziaria in Abruzzo, che prevede la soppressione dei Tribunali di Lanciano e Vasto, oltre a quelli di Avezzano e Sulmona.  

“La scellerata e improvvida riforma della geografia giudiziaria, promossa in nome di una pretestuosa ed inesistente compressione della spesa pubblica, sta purtroppo andando avanti e avrà come unico risultato, quello di portare al collasso la Giustizia in Abruzzo – scrive Paolo Sisti – La soppressione dei Tribunali di Lanciano e Vasto, importanti presidi di legalità e di sicurezza sul territorio provinciale, oltre che esempio di efficienza e rapidità nella risposta giudiziaria determinerebbe in concreto la privazione dei territori del basso Abruzzo di Uffici e Servizi Giudiziari posti a garanzia della legalità e dei diritti dei cittadini e la riduzione dei presidi di sicurezza connessi alle sopprimende  Procure (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza) … per non parlare dell’aggravio dei costi di accesso alla Giustizia per i cittadini residenti nel comprensorio lancianese e vastese. L’insensibilità della politica nazionale su questo tema è inaccettabile – dichiara Paolo Sisti –  Non si può assistere inermi al processo di rottamazione in corso e bisogna assumere tutte le iniziative possibili per garantire il diritto alla giustizia dei cittadini abruzzesi, pesantemente violato dall’ingiusta cancellazione dei tribunali sub-provinciali della Regione. La convocazione di un commissione consiliare, alla quale parteciperanno i rappresentanti degli ordini forensi di Lanciano e Vasto e i rispettivi Sindaci delle città, consentirà di fare il punto della situazione sulla riforma della geografia giudiziaria in atto e di individuare ulteriori forme di “lotta” per indurre il Governo a bloccare una riforma insipiente e scriteriata”.

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