Villa Pini, Silvio Paolucci e Francesco Ricci contro i “ripensamenti” di Gianni Chiodi

villa_piniChieti. “Ci dispiace che, così come sta accadendo per il Marrucino, il centrodestra stia strumentalizzando anche la vicenda drammatica dei 1.500 lavoratori di Villa Pini”.

Sono le parole di Francesco Ricci, sindaco di Chieti, sull’annosa vicenda del gruppo Angelini. Secondo il primo cittadino teatino, infatti, il ripensamento di Gianni Chiodi sulla sospensione dell’accreditamento non sarebbe altro che un “voltagabbana grave e poco credibile, per vari motivi”.

Nell’opinione di Ricci, infatti, non sarebbe compito del governatore decidere in merito, in quanto esisterebbe una legge a regolare l’iter dei provvedimenti. “Inoltre” continua Francesco Ricci, “ritengo che, vista la gravità delle situazione e la delicatezza del momento, la politica non debba entrare lì dove esiste una curatela fallimentare a cui è deputata l’azione e la Procura della Repubblica a cui sta il controllo e l’azione in caso di gravi violazioni”.

Il primo cittadino crede che la decisione di Chiodi dovrebbe piuttosto essere riferita al sindaco di Chieti perché è il sindaco, nella sua opinione, che materialmente dovrebbe adottare il provvedimento. “Ed io non ho ricevuto alcuna notizia dal presidente Chiodi” lamenta Ricci. “Noi abbiamo fatto di tutto per assicurare un futuro ai lavoratori di Villa Pini e stiamo lavorando perché non venga sospeso l’accreditamento alla curatela fallimentare”.

Partito Democratico. Dello stesso parere anche il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci. “L’ennesima bufala è in arrivo su Villa Pini” commenta, infatti, in proposito. “Il presunto ripensamento di Chiodi sulla sospensione dell’accreditamento e l’incontro “risolutorio” con il Ministero della Salute e dell’Economia fissato mercoledì a Roma è l’ennesima presa in giro, perché il Ministero non ha alcuna competenza sull’accreditamento”. Stando, dunque, a quanto sostenuto dal segretario regionale, si tratterebbe di un’altra soluzione impraticabile. Non solo. Secondo Paolucci, sarebbe addirittura un tentativo “elettorale” utilizzato per catturare consensi fra i 1.500 lavoratori del gruppo Villa Pini.

“Possiamo dire solo una cosa” afferma, dunque, il segretario. “E’ necessario riportare nella legalità la procedura, perché vengano tutelati i lavoratori, i pazienti e perché non si adotti una politica seria e trasparente sulla sanità abruzzese”.

 

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