Chieti, le associazioni: ‘Nessun lasciapassare per ulteriore cemento nella zona di Megalò’

L’eventuale riesame non implica approvazione: VIA postuma non applicabile al progetto Mirò. Le associazioni si costituiranno in giudizio al TAR con l’avv. Febbo per l’udienza di merito

Chieti. Si è tenuta questa mattina a Chieti l’annunciata conferenza stampa di Confcommercio Chieti, Confesercenti Chieti, CNA Chieti e WWF Chieti-Pescara in relazione alla prossima seduta del Comitato VIA per il progetto Mirò e sui relativi aspetti legali. Alla conferenza, oltre alle responsabili delle quattro associazioni, ha preso parte l’avvocato Francesco Paolo Febbo.

È stato proprio il legale a spiegare che, contrariamente da quanto sostenuto in un comunicato stampa diffuso una decina di giorni fa da una associazione, il Comitato VIA regionale non è stato affatto obbligato ad aprire la strada a una valutazione di impatto ambientale postuma. «Il TAR sezione di Pescara, nell’ordinanza 279/2021 del 18 dicembre scorso, esaminando l’ennesimo ricorso della Sile Costruzioni S.r.l., – così l’avv. Francesco Paolo Febbo – ha concesso una sospensiva (l’udienza per l’esame di merito del ricorso è stata calendarizzata per il 24 giugno prossimo) e ha scritto testualmente che “ad un accertamento prima facie, i motivi dedotti nel ricorso appaiono sorretti dal prescritto fumus bonis iuris e che al danno prospettato dalla ricorrente è possibile ovviare ordinando all’Amministrazione di riesaminare l’istanza di v.i.a. postuma ex art. 29 comma 3 del d.lgs. 152/2006”. Il Tribunale non ha dunque “ordinato” il riesame (riservandosi evidentemente la decisione nell’udienza di merito), ma ha soltanto scritto che “è possibile ovviare ordinando”, che è ben altra cosa. La VIA a posteriori, come da consolidata giurisprudenza, è possibile soltanto su opere e impianti già in esercizio sui quali all’epoca della costruzione l’amministrazione procedente non aveva ritenuto necessario svolgere né la verifica di assoggettabilità né la VIA stessa. Questa possibilità non è invece ammessa per opere già sottoposte, con esito negativo, alla Valutazione Ambientale. La VIA postuma, in altre parole, non può giustificare condotte elusive nel senso che non potrà mai autorizzare opere realizzate a dispetto di valutazioni di impatto ambientale negative, peraltro suffragate da provvedimenti giurisdizionali. In sintesi, non potrà essere permesso ora quello che è stato prima negato. Altrimenti la VIA stessa perderebbe qualsiasi significato».

In ogni caso, inoltre, il riesame dell’istanza non obbliga all’approvazione. E i danni che la ditta sostiene di aver subito rientrano nella categoria dei rischi d’impresa: non basta acquistare un terreno e elaborare un progetto per essere certi di poter costruire, ci mancherebbe altro! WWF Chieti-Pescara, Confcommercio, Confesercenti e CNA Chieti continueranno nella loro azione in difesa del territorio che li impegna da anni in molte sedi con ricorsi, osservazioni, diffide, interventi pubblici e quant’altro. Hanno per questo dato mandato all’avv. Febbo per costituirsi in giudizio e esporre le proprie ragioni nell’udienza di giugno: «Il Comitato VIA – dicono – non potrà che confermare per l’ennesima volta il suo no, come giustamente sostiene anche il consigliere regionale Mauro Febbo, più volte intervenuto sulla questione. Sarebbe opportuno che tutti i politici e gli amministratori si schierassero contro un progetto dannoso per l’ambiente e per l’economia del territorio».

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