Le spese di condominio sono una tortura? Ecco come puoi richiedere di abbassare l’importo. E’ davvero molto utile.
Una decisione recente della Corte di Cassazione ha fornito indicazioni chiare che riguardano le spese condominiali, sottolineando l’importanza che tali modifiche siano documentate per iscritto. Esaminiamo le informazioni fondamentali su questo argomento.
La Corte di Cassazione ha sentenziato che le eventuali modifiche delle tabelle millesimali, ovvero che riguardano le spese dei condòmini dovranno essere messe per iscritto per essere valide. Nel caso in cui nel condominio o nelle singole unità immobiliari si verifichino modifiche che influenzano l’assegnazione dei millesimi di proprietà e, di conseguenza, il valore degli immobili, i condomini potrebbero decidere di apportare correzioni e imporre una quota maggiore di spese a specifiche unità immobiliari.
Come si ripartiscono le spese condominiali e come si può cambiare la divisione?
Le spese condominiali rappresentano un costo associato alle aree comuni di un edificio che coinvolge proprietari e affittuari. L’inquilino sarà, quindi, tenuto a pagare i costi del riscaldamento, dell’acqua e le rate che vengono emesse dall’amministratore condominiale. Mentre, al proprietario rimarranno tutte quelle spese, dette straordinarie, come per esempio i lavori di rifacimento della facciata del palazzo.
Queste vengono suddivise seguendo le cosiddette tabelle millesimali, che assumono un’importanza significativa a causa dell’incidenza in millesimi sulla ripartizione proporzionale delle spese, e sono obbligatori per legge solo quando il numero dei condomini è superiore a dieci.
Per cambiare la ripartizione delle spese condominiali le persone che abitano lo stabile dovranno quindi riunirsi in assemblea e determinare se la partecipazione alle spese comuni da parte di ciascun comproprietario è equa oppure necessita di un innalzamento. Questo comporterebbe ovviamente la riduzione proporzionale di quelle dovute dalle altre unità abitative.
Nel caso in cui un condomino contesti la prassi seguita dall’assemblea per un periodo prolungato e richieda il rispetto del regolamento condominiale, gli altri membri dell’assemblea potrebbero imporre il rispetto dei nuovi criteri stabiliti dall’assemblea stessa. Colui che desidera contestare i costi condominiali può farlo solo se contesta il voto entro 30 giorni dalla sua effettuazione.
Questo deve avvenire attraverso l’invio di una lettera all’amministratore di condominio e la presentazione del caso in tribunale. Se un condomino non paga, l’amministratore ha il potere di chiedere al giudice di emettere un decreto ingiuntivo. Questo vale sia per le spese ordinarie sia per quelle straordinarie. Quindi se avete qualsiasi dubbio fate valere nelle sedi opportune i vostri diritti e chiedere sempre aiuto a chi conosce maggiormente la materia in questione.