La demenza è tutt’oggi una condizione devastante e senza una cura definitiva, ma è possibile ridimensionare – e di molto – le probabilità di ammalarsi.
La demenza, che comprende varie malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, è una delle principali sfide sanitarie globali. Ma il rischio di ammalarsi di questa patologia, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, può essere significativamente ridimensionato grazie a interventi specifici nella vita di tutti i giorni. In particolare, recenti studi indicano che è possibile ridurre fino al 45% le probabilità di sviluppare la malattia, intervenendo su 14 fattori di rischio individuati dai ricercatori.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), qualcosa come 55 milioni di persone soffrono di demenza, con l’Alzheimer che colpisce fino al 70% dei pazienti. Ogni anno vengono diagnosticati 10 milioni di nuovi casi, e si prevede che il numero triplicherà entro il 2050, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, a causa dell’invecchiamento della popolazione. Nonostante i progressi nella cura di molte malattie, la demenza resta una condizione devastante e senza una cura definitiva.
Tutti gli “escamotage” per contrastare il rischio di demenza
Un recente studio pubblicato su The Lancet, frutto del lavoro della Lancet Commission on Dementia, ha aggiornato e ampliato le ricerche condotte fino a questo momento, identificando 14 fattori di rischio modificabili che possono contrastare l’eventualità di una diagnosi di demenza.
Questi fattori comprendono l’istruzione durante l’infanzia, la prevenzione dell’abuso di alcol e fumo, l’attività fisica regolare, la gestione dell’obesità e delle malattie croniche come l’ipertensione, il diabete di tipo 2 e la depressione. Inoltre, sono stati aggiunti nuovi fattori di rischio come la perdita della vista e l’aumento dei livelli di colesterolo LDL, comunemente noto come “colesterolo cattivo”.
Gli autori del rapporto sottolineano l’importanza di un approccio globale e individuale per gestire questi fattori di rischio. Interventi mirati – migliorare l’istruzione durante l’infanzia, affrontare i problemi di udito nell’età adulta, prevenire l’isolamento sociale nella terza età, e così via – possono contribuire in modo significativo a ridurre l’incidenza della demenza.
È fondamentale anche combattere l’inquinamento atmosferico, che è stato collegato a un aumento del rischio di Alzheimer. Da un recente studio britannico è infatti emerso che vivere in ambienti inquinati aumenta del 40% la probabilità di ammalarsi.
Insomma, la prevenzione della demenza richiede un impegno collettivo e individuale per affrontare i fattori di rischio identificati. Se implementati correttamente, questi interventi potrebbero ridurre notevolmente il numero di nuovi casi, migliorando la qualità della vita delle persone in tutto il mondo.