Un team di ricercatori ha recentemente annunciato l’arrivo di un farmaco rivoluzionario: combatterà l’Alzheimer. Ecco di cosa si tratta.
L’Alzheimer è senza dubbio una delle malattie più temute al mondo, soprattutto perché è una patologia neurodegenerativa che peggiora giorno dopo giorno. Secondo gli ultimi dati, il 5% degli over 65 e il 20% degli ultra-85enni è purtroppo colpito da questa forma di demenza senile. Oggi, a livello globale è presente in circa 47 milioni di persone, anche se alcune previsioni dicono che entro il 2050 il numero di pazienti che soffrirà di Alzheimer salirà fino a 131 milioni.
Tuttavia, la moderna tecnologia e le nuove cure mediche potrebbero migliorare la vita di tutti coloro che hanno questa malattia. Un innovativo farmaco è infatti stato approvato di recente e, secondo gli esperti, potrebbe rivoluzionare i trattamenti.
Un farmaco miracoloso combatterà finalmente l’Alzheimer
La FDA (Food and Drug Administration), che è un’agenzia federale americana che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha approvato il primo farmaco anti Alzheimer: il Donanemab. Quest’ultimo, il cui nome commerciale è Kisunla, è sostanzialmente un medicinale appositamente studiato per contrastare le placche di beta amiloide. In altre parole, è in grado di rallentare il declino cognitivo fino al 35%, riducendo anche la progressione della malattia fino al 39%. Si tratta quindi di un vero e proprio farmaco miracoloso, poiché riesce a non far peggiorare la demenza e a frenare la perdita di una o più funzioni cognitive.
Dopo l’approvazione negli Stati Uniti, i medici si aspettano ora il via libera definitivo anche in Europa, che in questo caso arriverebbe dall’EMA (European Medicines Agency). Quali sono allora le caratteristiche più importanti del Donanemab?
Innanzitutto, è un farmaco sviluppato dalla casa farmaceutica americana Eli Lilly, la quale ha ottenuto dei grandissimi risultati durante i test clinici di Fase 3. Come si è detto, gli studi hanno evidenziato un rallentamento del declino cognitivo del 35% rispetto al placebo, in particolar modo durante i 18 mesi di terapia.
E non solo: i ricercatori sono anche riusciti ad evitare che i pazienti testati arrivassero alla fase successiva della demenza, cioè quella in cui si riscontrano i primi problemi legati alla perdita di memoria e al disturbo del linguaggio. Questi risultati promettenti hanno quindi accelerato l’approvazione del farmaco negli Stati Uniti. Il Donanemab rappresenta pertanto un’arma contro l’Alzheimer e, al contempo, una speranza in più per i 47 milioni di individui che lottano quotidianamente contro questa malattia.