Sigle, famiglie e pensionati: a ciascuno il proprio bonus, secondo le direttive generali che determinano importi diversi.
Ogni cittadino, in base alla propria situazione anagrafica e familiare, ha esigenze diverse dal punto di vista economico. Per questo la politica interviene con misure di sostegno mirate. Ci sono quindi bonus espressivamente dedicati a questa o a quella categoria e poi aiuti che cambiano negli importi a seconda del destinatario. Il single ottiene dunque un bonus diverso da quello dedicato alle famiglie e da quello per i pensionati.
E quali sono dunque i bonus attualmente a disposizione dei cittadini specificatamente rivolti a single, famiglie e pensionati? Il Governo Meloni, subito dopo essersi insediato, ha fatto intendere che avrebbe tutelato soprattutto le famiglie, per sostenere la natalità. Ma entriamo nel dettaglio.
Bonus per single, famiglie e pensionati: le misure del 2024
Ecco perché il più delle volte si sente parlare di bonus per famiglie. Ciò non significa che ai single sia preclusa la possibilità di ottenere aiuti da parte dello Stato. Il cittadino con un ISEE basso e in difficoltà economica può comunque accedere a delle misure di sostegno.
Uno degli aiuti specifici per coloro che vivono da soli è il bonus affitto. Nella fattispecie, esistono due bonus dedicati ai canoni di locazione. Il bonus affitto ordinario e quello rivolto esclusivamente ai giovani. Il bonus affitto ordinario è una detrazione fiscale di 300 euro per il contribuente con reddito inferiore a 15.493,71 euro (o di 200 euro con ISEE fino a 30.987,41 euro).
Dicevamo, che il Governo punta a privilegiare e sostenere la natalità. Per questo le mamme single possono ricevere un importo maggiorato dell’Assegno Unico Universale. Ci sono aiuti anche per le vedove. L’assegno di vedovanza può essere ottenuto nel caso di disabilità al 100% sotto forma di maggiorazione della pensione.
Le famiglie possono invece contare non solo sull’Assegno Unico (fino a 3.000 euro lordi l’anno per le mamme con almeno tre figli, di cui almeno uno minorenne), ma anche sul bonus asilo nido e su quello dedicato a scuola e università. Sempre alle famiglie è dedicata la Carta Risparmio Spesa, una social card per nuclei familiari con redditi inferiori a 15.000 euro. Anche l’AdI, l’assegno di inclusione, privilegia le famiglie.
La presenza di figli e quindi di un nucleo familiare permette in genere di ottenere maggiorazioni su ogni tipo di bonus. Per i bonus generici, quindi scollegati dallo stato sociale del contribuente, laddove c’è famiglia arriva molto spesso qualche euro in più o è più facile accedere all’aiuto.
Poi ci sono i pensionati, che apparentemente possono godere di molti più bonus rispetto ai single e alle famiglie. Fra le misure di sostegno dedicate agli anziani c’è l’Assegno Universale Anziani, un aiuto introdotto nel 2024 che sarà operativo in via sperimentale dal 2025 e dedicato agli anziani invalidi. La misura tende a razionalizzare in un unico aiuto varie agevolazioni fino a quest’anno scollegate.
C’è poi l’assegno di inclusione per gli over 67. Cioè un sussidio rivolto ai nuclei familiari composti da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni o da familiari di età inferiore ma in condizioni di disabilità grave o non autosufficienti. L’importo massimo è di 630 euro per un anno. Gli anziani con più di 75 anni possono anche beneficiare dell’esenzione dal pagamento del canone Rai.