Scattano i pedinamenti per scoprire i furbetti della Legge 104. Addio alla privacy, ecco come potranno agire i controlli.
La Legge 104 è un’agevolazione che si può ottenere dimostrando di avere una disabilità grave che richiede assistenza continua. Al fine di potervi accedere, è necessario presentare tutta la documentazione medica del caso. A cui si aggiungono alcune valutazioni appropriate da parte degli organi appositi per stabilire l’idoneità dell’assegnatario ai vari permessi.
Bisogna però stare molto attenti all’ultima novità che scatterà sin da subito. Ci sono infatti casi in cui si potrà venire pedinati al fine di verificare che la disabilità sia reale e dunque si abbia diritto veramente a tutti i permessi concessi con la Legge 104. Potete dire addio alla vostra privacy, in questi casi ci sarà pieno diritto per gli enti appositi di effettuare tutte le verifiche del caso. Seguendovi anche quando non lo sapete, al fine di individuare tutti i furbetti che sfruttano i vantaggi senza averne reale diritto.
Legge 104: in questi casi può scattare il pedinamento
Ci sono alcuni casi in cui chi gode dei permessi 104 può venire pedinato. Questo perché uno dei temi di cui si sta più discutendo negli ultimi anni è quello per cui alcuni lavoratori sfruttino in modo illegale i vantaggi previsti. E se un datore di lavoro ha dei sospetti, ecco che può rivolgersi a degli investigatori privati per poter verificare la correttezza dell’uso di tutti i permessi.
E qualora le indagini arrivino a dimostrare che il lavoratore sta abusando dei permessi, ecco che le prove ottenute possono venire sfruttate come giustifica per il licenziamento per giusta causa. È stata la giurisprudenza a chiarire che l’uso improprio dei pensi 104 può costituire un abuso. Utile per compromettere il rapporto di fiducia con il proprio datore di lavoro.
Anche la Corte di Cassazione ha più volte confermato il tutto, come per esempio nella sentenza n. 9749/2016 in cui si è deciso che il controllo effettuato al di fuori dell’orario di lavoro è legittimo e può anche avere una rilevanza penale. Queste indagini devono operare senza mai interferire con l’attività di lavoro, e può venire giustificato anche solo in presenza di sospetti.
Durante le ore di attività lavorativa, non è per esempio permesso – durante il periodo di permesso retribuito – andare dal parrucchiere, fare spesa a centro commerciale, andare al bar, andare al mare, fare una gita fuori porta. Ma ci sono anche tanti altri casi come questi dove, per Legge, potrebbero esserci rischi a livello penale.