Il nuovo Codice della Strada ha portato un bel po’ di novità. Tra queste c’è anche la regola di non essere obbligati a pagare la multa per intero: ecco perché.
È da dicembre scorso che sono entrate in vigore con le nuove regole del Codice della Strada, che riguardano una serie di normative che gli automobilisti devono seguire per evitare sanzioni: dall’uso dei cellulari alla guida, all’uso delle biciclette e dei monopattini, senza dimenticare le novità sulla guida in stato di ebrezza e sotto effetto degli stupefacenti.

Da quando sono entrate in vigore le normative sulle regole della strada, si sono aperti accesi dibattiti e discussioni tra coloro che considerano queste norme necessarie per ridurre gli incidenti e chi vede una rigidità eccessiva. Quest’ultima visione è perché le multe vengono viste come il peggior incubo degli automobilisti. Parliamo di tutte quelle sanzioni di tipo pecuniario che si riferiscono alle sanzioni di chi infrange una norma del codice stradale.
Quello che però in pochi sanno è che ci sono delle volte in cui non si è obbligati a pagare la multa per intero. In pratica, si pagherebbe solo una parte di quella che spetterebbe. È importante però sottolineare che bisogna conoscere bene le situazioni per poter agire secondo la norma vigente.
Codice della strada, come pagare una multa: tempi e norme da rispettare
Prima di andare a conoscere nel dettaglio il caso che prevede il non pagamento per intero della sanzione amministrativa, è bene capire come poter pagare le multe, i tempi da rispettare e le norme da conoscere. Ovviamente, quando si supera il limite di velocità oppure si passa con il rosso, l’automobilista non sconfina nel penale, quindi si parla sempre di sanzione amministrativa.

In questi casi, infatti, si parla del pagamento di una somma di denaro dopo la violazione del codice stradale. Quando si riceve la sanzione, è importante agire immediatamente per evitare more o che si accumulino altre sanzioni. Quindi la prima cosa da fare è controllare i dati sulla notifica e capire se siano giusti, soprattutto la data, il luogo e l’ora dell’inflazione; poi verificare il tipo di violazione e la cifra della multa.
Nel caso in cui si dovessero notare degli errori, si può presentare ricorso entro 30 o 60 giorni dalla data di notifica. Se i dati sono corretti e si ritiene di aver violato il regolamento di deve procedere al pagamento della sanzione, che può avvenire online, presso uno sportello bancario o postale, con bollettino postale o in contanti.
Se il pagamento avviene entro 5 giorni dalla notifica, si pagherà la sanzione con uno sconto del 30%. In caso di ritardo, invece, ci saranno interessi di mora o sanzioni aggiuntive; in alcuni casi potrebbe avvenire anche la sospensione della patente. Tuttavia, in tema di multe stradali non tutti sanno che vige anche il principio di solidarietà, che va intesa come una “condivisione” di responsabilità.
Multe stradali, come funziona il principio di solidarietà
Normalmente, come prevede il codice della strada, spetta al proprietario pagare la sanzione. Le cose, però, sono diverse nel caso di locazione del veicolo, quello che tecnicamente viene conosciuto leasing. In questa situazione, infatti, la multa viene pagata anche dall’autore dell’infrazione, quindi non solo dal proprietario del mezzo.

In generale, dunque, chi becca la multa, attraverso la targa è possibile risalire direttamente al proprietario che è a lui che viene comminata la sanzione amministrativa. Sarà poi il proprietario, eventualmente, a dimostrare entro un termine i dati del vero responsabile della sanzione, ovvero il conducente al momento dell’infrazione.
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Come stabilisce l’articolo 196 del Codice della Strada comma 1, in caso del leasing, deve essere riconosciuto il conducente che, secondo la norma, risponde dell’infrazione in soldo secondo il principio di solidarietà.