Tra le varie modalità di pensionamento anticipato, rientra anche un particolare meccanismo che consente di lasciare l’impiego a 62 anni: i requisiti.
Uno degli obiettivi principali del Governo è quello di modificare il sistema pensionistico italiano attraverso la riforma delle pensioni che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi. Nel frattempo, si sta valutando un decreto per fermare l’adeguamento dell’età pensionabile che scatterà dal 2027 in base ai dati demografici pubblicati dall’Istat.

Sempre nell’ambito del sistema pensionistico, attraverso l’ultima Legge di Bilancio, l’esecutivo ha stabilito la conferma per l’anno in corso delle forme di uscita anticipata che erano in vigore già negli anni precedenti. Tra questi rientra anche un particolare meccanismo che permette di lasciare l’impiego a 62 anni di età, ma rispettando specifici requisiti.
Pensione 2025, come lasciare il lavoro a 62 anni di età
Nel 2025 sono in vigore le varie forme di pensionamento anticipato che il Governo ha deciso di prorogare mediante la Legge di Bilancio approvata a dicembre. Tra queste troviamo anche Quota 103, introdotta per la prima volta nel 2023.

Questo meccanismo, nello specifico, come previsto dalla normativa, permette di lasciare l’impiego avendo maturato i seguenti requisiti: 62 anni di età; almeno 41 anni di anzianità contributiva. Inoltre, è necessario appartenere alle seguenti categorie per fare richiesta: lavoratori autonomi e dipendenti, sia del settore pubblico che privato, iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria e alle sue forme esclusive, iscritti alla Gestione separata dell’Inps. Rimangono, dunque, esclusi gli appartenenti al personale dipendente dalle Forze Armate, Polizia e Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza.
Il vantaggio di Quota 103 è quello di poter lasciare l’impiego con cinque anni di anticipo rispetto ai requisiti previsti per la pensione di vecchiaia. È necessario sapere, però, che sono previste delle limitazioni. La prima è legata all’importo dell’assegno pensionistico che verrà calcolato con il metodo contributivo e non può essere superiore a quattro volte l’assegno minimo Inps che per il 2025 è stabilito a 603,40 euro. L’importo, dunque, non può superare i 2.413 euro lordi mensili, una soglia superiore a quella stabilita per il 2024 (2.394,44 euro)
Come accade per altre forme di anticipo pensionistico, sono previste delle finestre mobili, ossia un arco temporale dalla data di raggiungimento dei requisiti alla decorrenza della prestazione: sette mesi per i lavoratori autonomi o del settore privato; nove mesi per i lavoratori pubblici. Infine, Quota 103 non è cumulabile con i redditi di lavoro dipendente o autonomo di qualsiasi entità, vincolo valido sino ai 67 anni di età (requisito per la pensione di vecchiaia).
I requisiti devono essere stati maturati entro il 31 dicembre 2025. La domanda deve essere inoltrata telematicamente all’Inps, utilizzando il portale online, o, in alternativa, rivolgendosi ad un intermediario, come Caf o patronati.