Il nuovo Codice della Strada ha portato cambiamenti anche per quanto riguarda il divieto di sosta. Le novità sono già operative: ecco quando si rischia la multa.
Come tutti sanno, dal 14 dicembre scorso è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada che ha visto diverse modifiche, soprattutto per quanto riguardano le sanzioni amministrative. Una di queste riguarda anche il divieto di sosta, che è un segnale di prescrizione rivolto agli automobilisti che vieta loro di sostare il veicolo sul lato della strada dove è collocato, ed è valido dalle 8 alle 20 nel centro abitativo e 24 ore su 24 fuori dalla città.

Le possibilità di ritrovarsi un verbale lasciato dai vigili vicino al tergicristallo della propria macchina rappresenta un vero incubo per ogni persona, soprattutto per coloro che vivono nei centri urbani, dove trovare un parcheggio vicino o lontano potrebbe risultare un bel po’ difficoltoso. In materia, ci sono state diverse novità per quanto riguarda la riforma del CdS, tanto che sono stati introdotti anche limiti al numero dei verbali contestati per la stessa infrazione in un arco temporale predeterminato. Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono i cambiamenti e che cosa fare.
Novità sul divieto di sosta con il nuovo Codice della Strada: che cosa cambia
Tra le tante novità introdotte con la riforma del Codice della strada, la L. n. 177 del 2024 rileva anche l’introduzione di un tetto massimo alle sanzioni per coloro che lasciano l’auto in sosta vietata per un tempo prolungato. Per quanto riguarda la disciplina previgente, questa circostanza prevede una sanzione da 26 a 102 euro per ogni periodo di 24 ore in cui la violazione di protraeva. Quindi non era nemmeno pensato un limite massimo di multe che potevano essere comminate.

Le cose però adesso sono cambiate, visto che la nuova legge stabilisce un limite massimo del numero di multe amministrative che possono essere applicate sullo stesso mezzo in un determinato arco temporale (potrebbe essere non solo di 24 ore, ma anche un tempo più esteso). È un limite che è stato introdotto con l’obiettivo di evitare la proliferazione di verbali in situazioni in cui le infrazioni potrebbero essere numerose per via delle condizioni di parcheggio complicate che possono generarsi in diverse circostanze.
La nuova regola vuole che la multa massima applicabile per una sola infrazione non può superare i 408 euro, in pratica 102 moltiplicati per quattro. È una regola che viene applicata sia alle soste vietate “classiche”, come lungo le strade dove la sosta è vietata o come i parcheggi in aree riservate, sia alle violazioni della sosta oraria, dove si può parcheggiare gratuitamente ma solamente in un determinato periodo. In sostanza, non è più possibile procedere con sanzioni giornaliere illimitate, come avveniva prima. Il vigile dovrà semplicemente applicare la multa giornaliera fino a un massimo di 4 sanzioni.
Divieto di sosta, le novità sosta oraria e sosta tariffata
L’articolo 7 del Codice della strada ha introdotto anche dei cambiamenti riguardo le sanzioni sulla sosta oraria e sosta tariffata. Per quanto riguarda la sosta oraria in una zona in cui si può parcheggiare solo per un’ora, le multe aumentano in base al tempo di sforamento: dopo l’ora canonica, la sanzione sarà di 26 euro; dopo la seconda ora sono previsti 54 euro; dopo tre ore si raggiungeranno gli 80 euro, fino a un massimo di 106 euro dopo quattro ore. È un modo per evitare multe troppo punitive per ritardi brevi.

Le cose sono più complicate per la sosta tariffata, dove le sanzioni cambiano in base al mancato pagamento del parcheggio o se il pagamento non è sufficiente: la multa va da 42 a 173 euro nel caso in cui non viene pagata la tariffa; se si paga solo per un’ora e si sosta per più tempo, le cose sono più complesse perché se si supera il 10% del tempo pagato, non vi è sanzione, se si supera dal 10% al 50%, la multa è ridotta della metà, se si supera il 50% si applica la sanzione piena.
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È bene considerare anche il fatto che, durante la fase di pagamento diretto del verbale, la riduzione della sanzione del 30% prevista per coloro che decidono di pagare entro i 5 giorni viene applicata solamente alla sanzione amministrativa, con il rischio di creare confusione tra i cittadini, soprattutto nel caso in cui ci fossero errori di calcolo oppure pagamenti parziali.