Dopo aver organizzato un matrimonio costosissimo, molte coppie si separano. Ma è possibile recuperare quei soldi? Ecco la verità
È innegabile: per quanto sia romantico, piacevole e indimenticabile, sposarsi è decisamente costoso. Sebbene spesso si cerchi di contenere le uscite economiche, scegliendo abiti di collezioni passate e chiudendo l’occhio su certi dettagli o servizi troppo costosi, è inevitabile sborsare diverse migliaia di euro. Se l’amore trionfa, però, quei soldi saranno stati spesi nel migliore dei modi; diversamente, se poi ci si separa e si divorzia si vorrebbe non averli spesi mai.
Di recente, la Corte di Cassazione si è trovata a doversi esprimere in merito a una situazione piuttosto particolare. Dopo la separazione, uno dei due coniugi coinvolti in questo caso ha chiesto all’altro la restituzione dei soldi spesi per il matrimonio e dei beni donati, poiché in regime di comunione. Ecco qual è la risposta definitiva della Corte.
Dopo la separazione si può richiedere i soldi spesi per il matrimonio? Ecco la sentenza
In corte d’Appello, i giudici hanno ritenuto che la richiesta di restituzione dei beni e del denaro ricevuto dagli invitati al matrimonio come regalo fosse del tutto infondata: la donna, infatti, aveva richiesto all’ex coniuge lo scioglimento dalla comunione dei beni di queste somme, nonché di ciò che gli era stato regalato in sede di matrimonio. La motivazione della scelta dei giudici della corte d’Appello risiede nel fatto che tali soldi sono stati spesi per soddisfare esigenze famigliari successive al matrimonio. La donna, però, non ha voluto mollare la presa e si è rivolta alla Cassazione.
Anche in questa sede, però, i giudici hanno confermato quanto già anticipato in Corte d’Appello. In questo caso, si è stabilito che le spese effettuate prima delle nozze sono del tutto irripetibili, in quanto sostenute proprio in virtù dell’evento. Di fatto, anche quelle fatte dopo la celebrazione del matrimonio rimangono irripetibili, poiché motivate da esigenze famigliari e quindi di entrambi. Tutti e due i coniugi, infatti, sono tenuti a contribuire alle esigenze della famiglia in maniera proporzionale alle proprie sostanze, come si legge nella sentenza: dopo la separazione, un coniuge non ha diritto di richiedere all’altro tali somme. Per la donna tutto si è concluso in un nulla di fatto.