L’Italia nella musica straniera, quando diventiamo oggetto di sarcasmo e satira

Il caso di Tommy Cash e di Espresso Macchiato ha aperto un vero e proprio dibattito su un testo che fa satira sull’Italia ma che da molti italiani è stato considerato offensivo, ma la musica ci porta molti altri esempi  simili…

Il recente esempio di Espresso Macchiato – la canzone che il rapper estone Tommy Cash presenterà alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest – ha aperto un dibattito piuttosto intenso sull’uso della satira nei confronti del nostro paese e della sua lingua.

Tommy Cash, Espresso Macchiato
Tommy Cash, 33 anni, estone in corsa per l’Eurovision con la discussa Espresso Macchiato – Credits Cash Press Office (abruzzo.cityrumors.it)

Un testo che a molti non è piaciuto e che è stato pesantemente criticato – ne parliamo qui – tanto da spingere diverse istituzioni a chiedere la squalifica della canzone dalla competizione nel rispetto di un regolamento molto rigido nel quale si proibisce qualsiasi forma di satira offensiva nei confronti di paesi e popolazioni.

Il caso di Espresso Macchiato

In attesa che il comitato di controllo e disciplina dell’EBU che organizza l’Eurovision si esprima a riguardo diventa interessante una riflessione a riguardo. Perché negli ultimi anni, molti artisti hanno preso di mira l’Italia giocando con la lingua e la cultura italiana, spesso esagerando accenti e stereotipi per fini ironici o parodistici.

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Espresso Macchiato di Tommy Cash è solo l’ultimo esempio. Ce ne sono altri – probabilmente poco conosciuti – e diversi che invece sono letteralmente passati alla storia. Basti pensare che già dagli anni ‘50, numerosi artisti stranieri – persino alcuni italiani – hanno giocato con gli stereotipi del nostro paese.

Vendetta a Parigi – Gino Palatino

Nel 1983 Gino Palatino racconta una storia surreale. Un turista italiano a Parigi entra in un bar e rimane sconvolto dai costi dei bar: di conseguenza per risarcimento si porta a casa i portaceneri. Il suo italiano non è nemmeno male  così come il ritmo funky sul quale si scandisce un rap facile e comprensibile che all’epoca andava forte. Una copia in salsa francese di Pino D’Angiò.

My Cucuzza – Louis Prima

Louis Prima, cantante e musicista di origini italiane, ha spesso giocato con gli stereotipi sugli italiani emigrati negli Stati Uniti. In Pastachuta storpia la parola pasta asciutta e il testo enfatizza la passione italiana per il cibo, in particolare la pasta. In My Cucuzza racconta il suo amore per una ragazza italiana e per le sue specialità di cucina: Louis Prima ha fatto di questa proposta musica un vero e proprio marchio di fabbrica con il quale ha dato vita a un gran numero di parodie affettuose dell’identità italiana.

Renato Carosone
A dstra do Renzo Arbore c’è il grande Renato Carosone – Credits ANSA (abruzzo.cityrumors.it)

I Wanna Be Italian – Renato Carosone

C’è anche il caso contrario. Il grande Renato Carosone in questa canzone offre una prospettiva divertente sugli americani che vogliono a tutti i costi sentirsi italiani. E con un testo ironico e un ritmo molto be-bop, Carosone racconta la storia di un uomo che imita la gestualità e il linguaggio degli italiani, evidenziando il fascino che la cultura del Bel Paese negli anni ’60 esercitava sugli stranieri. Il brano esagera i modi di dire e le espressioni tipiche italiane, enfatizzando il contrasto tra l’immaginario italo-americano e la realtà.

Zuppa Romana – Schrott Nach 8

Altra canzone che cerca assonanze tra lingua itaiana e cucina con una band tedesca che si diverte a elencare quasi a casaccio tutta una serie di termini italiani. Molto richiesta alla Oktoberfest dove le delegazioni italiani sono sempre tra le più numerose.

That’s Amore – Dean Martin

Uno dei brani più famosi associati all’Italia nel mondo è senza dubbio That’s Amore di Dean Martin, una celebrazione romantica ma al tempo stesso molt stereotipata della cultura italiana. Con versi iconici come When the moon hits your eye like a big pizza pie, that’s amore, la canzone dipinge un quadro pittoresco dell’Italia attraverso immagini legate alla cucina e alla passione mediterranea. Sebbene non sia una parodia diretta, la sua esagerazione della lingua e della gestualità italiana l’ha resa una sorta di cliché musicale. Dean Martin, uno dei grandi esponenti del cosiddetto Rat Pack insieme a Sinatra era di origine italiana. Di cognome faceva Crocetti: il papà era di Montesilvano.

Toto Cutugno
Toto Cutugno, scomparso due anni fa – Credits ANSA (abruzzo.cityrumors.it)

L’Italiano – Toto Cutugno (versioni straniere)

Uno dei brani più celebri che raccontano il modo di essere italiano, lo portò Toto Cutugno a Sanremo. La canzone era destinata ad Adriano Celentano, che non voleva cantare al festival. Questo inno all’italianità diventerà il più grande successo commerciale di Toto. Ma alcune reinterpretazioni straniere hanno trasformato il pezzo in una vera e propria caricatura. In particolare, alcune cover tedesche e francesi hanno enfatizzato accenti e cliché legati all’Italia, rendendolo un brano più vicino alla parodia e alla satira che all’omaggio. Con qualche sfumatura anche leggermente offensiva…

Cannelloni Macaroni  – Lasse Holm

Anche qui cibo grande protagonista con Lasse Holm, famoso DJ e produttore che dopo anni e anni di vacanza in Italia ha deciso di omaggiare il nostro paese con tutta una serie di riferimenti e di quadretti bizzarri. Il tutto con un ritmo scandito da discoteca anni ’80 e coretti.

Shaddap You Face – Joe Dolce

Forse la canzone più famosa tra quelle che ironizzano sull’accento e la cultura italiana. Joe Dolce, cantante australiano di origini italiane, ha scritto Shaddap You Face, che gioca sullo stereotipo dell’italiano emigrato con un accento marcato. La frase stessa del titolo (“Shut up your face” pronunciato all’italiana) è un esempio di come il brano esageri volutamente la pronuncia maccheronica inglese degli immigrati italiani. Sebbene sia stata criticata per il suo tono caricaturale, la canzone ha riscosso un enorme successo internazionale.

Joe Dolce
Joe Dolce, autore di Shaddap You Face – Credits Joe Dolce Press (abruzzo.cityrumors.it)

Numero Uno – Matze Knop

I tifosi del Bayern Monaco hanno dedicato a Luca Toni un coro che ripete incessantemente il suo nome con la frase Luca Toni, Numero Uno! Sebbene fosse solo un coro affettuoso il tormentone è diventato una vera e propria canzone grazie a Matze Knop che con tutta una serie di frasi e termini italiani inneggiava al bomber che con il Bayern ha vinto tutto.

Venezia – Hombres G

Ha fatto quasi 60 milioni di visualizzazioni su You Tube questa canzone degli spagnoli Hombres G – band di una certa importanza per almeno un ventennio – che inserisce in una canzoncina apparentemente innocente tutta una serie di insulti che si intersecano con le solite immagini più guitte. Non sappiamo cosa sia accaduto a Venezia agli Hombres G ma di sicuro non hanno lasciato amici in laguna…

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