Alcune macchine da cucire rappresentano un vero e proprio tesoro per i collezionisti e gli amanti del vintage: quali sono quelle che valgono di più.
Collezionare oggetti antichi è una passione che accomuna molte persone a livello globale. Sono tantissime le categorie di articoli che arricchiscono le collezioni degli appassionati, come ad esempio monete, francobolli, fumetti, film e dvd.

In pochi sanno che tra gli amanti del vintage anche un particolare oggetto può diventare un vero e proprio tesoro: stiamo parlando delle macchine da cucire. Alcuni antichi modelli, che le nonne custodivano gelosamente ed utilizzavano per realizzare i loro lavoretti di sartoria. Chi possiede uno di questi strumenti potrebbe essere davvero fortunato, dato che in alcuni casi i collezionisti pagherebbero anche migliaia di euro per averle nella propria bacheca.
Macchine da cucire antiche, quali hanno il valore più alto
Le macchine da cucire, per molti anni, in passato hanno rappresentato un oggetto indispensabile per molte nonne che amavano trascorrere il tempo realizzando lavoretti di sartoria. I primi modelli vennero brevettati tra il XVIII e il XIX secolo, in Italia la prima azienda a produrre le macchine da cucire fu la Salmoiraghi, a partire dal 1877, mentre una delle più note a livello mondiale è la Singer, fondata negli Stati Uniti nel 1851. Da quel momento è impossibile elencare i modelli prodotti, ma molti di questi, soprattutto i più antichi, sono divenuti “oro” per i collezionisti.

È fondamentale, per vedere salire il loro valore, che questi oggetti siano ben conservati e funzionanti, ma anche che siano dotati di tutti gli accessori originali venduti all’epoca del loro acquisto. In molti si chiedono quali siano le macchine da cucire che ad oggi sono più ricercate dai collezionisti. In realtà, a differenza di altri oggetti vintage, il valore di questi strumenti non raggiunge cifre esorbitanti e generalmente oscilla tra i 100 ed i 300 euro. Esistono, però, dei modelli più ricercati. Il primo è sicuramente la Singer 221 “Featherweight”, prodotta durante gli anni ’30. Questo modello, se ben conservato, funzionante e dotato di tutti gli accessori originali, potrebbe arrivare a valere tra i 2mila ed i 3mila euro.
Un altro modello molto apprezzato dai collezionisti la Singer 222K “Free Arm”, prodotta in Scozia in serie limitata dal 1953 al 1961. Il nome è dovuto al fatto che il meccanismo di queste macchine da cucire permetteva di lavorare con un braccio libero. Anche in questo caso, sempre se ben conservate e funzionanti, il valore può raggiungere i 3mila euro.
Infine, tra le macchine da cucire con il valore più alto troviamo la Singer 301A, modello prodotto negli anni ’50 e diffusosi ampiamente tanto da essere considerata una delle migliori macchine da cucire migliori di sempre. Considerata la sua ampia diffusione, in condizioni ottime, un collezionista può arrivare a sborsare una cifra tra i 400 ed i 500 euro.





