Sean Lennon, Zak Starkey e James McCartney, i figli dei Beatles John, Ringo e Paul, firmano insieme Rip Off: il primo singolo di un progetto che riaccende l’eredità musicale dei Beatles.
Il progetto è interessante, senza dubbio curioso. Portare nella stessa sala d’incisione i tre figli d’arte per eccellenza.
È con questi presupposti che nasce Rip Off, il primo singolo che vede insieme tre eredi diretti dei Beatles: Sean Ono Lennon (figlio di John Lennon e Yoko Ono), James McCartney (figlio di Paul McCartney e di Linda, scomparsa nel 1998) e Zak Starkey (figlio di Ringo Starr e di Maureen Cox).

Non si tratta tuttavia di un’operazione nostalgia, né di un tentativo di rievocare artificialmente il mito. Facilmente i tre celebri figli d’arte avrebbero potuto scegliere comodamente una cover: Rip Off è invece un brano nuovo che rappresenta l’inizio di un percorso artistico che punta a creare una eredità e identità propria.
I figli dei Beatles
I tre artisti coinvolti nel progetto non sono nomi sconosciuti nel panorama musicale. Sean Lennon, 49 anni, è un cantautore che ha alle spalle una carriera solida soprattutto in ambito sperimentale, tra collaborazioni di pregio e dischi solisti apprezzati dalla critica. Un cantautore sicuramente di peso che ha al suo attivo un paio di album e diverse collaborazioni importanti.
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James McCartney, 47 anni, ha seguito un percorso più discreto e sottotraccia ma altrettanto personale, lavorando con costanza per affermare una sua visione artistica, che è molto lontana dall’ombra del padre. Ha scritto per il cinema e inciso quattro album.
Zak Starkey è probabilmente dei tre quello che ha il percorso più evidente: è uno dei batteristi più stimati del rock contemporaneo, ha suonato con Oasis, The Who e Johnny Marr, portando avanti una carriera affermata e autonoma.
Rip Off tra omaggio e identità
Il brano, pubblicato sotto il nome del collettivo Mantra of the Cosmos, è stato presentato come una miscela di sonorità psichedeliche e ritmiche rock dallo spirito libero e potente. La canzone non è una copia dello stile dei Beatles, ma piuttosto un’elaborazione moderna e personale di quell’immaginario musicale che ha fatto epoca. In Rip Off si sentono echi lontani di Abbey Road e White Album, ma anche la voglia di andare oltre, di contaminare, di sperimentare.
La produzione è curata da Youth, storico produttore e bassista dei Killing Joke, già noto per aver lavorato con The Verve e Paul McCartney. Il sound si muove tra rock psichedelico, elettronica e accenni britpop, rendendo il brano qualcosa di più di un semplice tributo.

I figli dei Beatles, parlano i protagonisti
James McCartney ha parlato del progetto sui social: “Lavorare con Sean e Zak è stato un dono. Siamo cresciuti portando dentro di noi l’amore per la musica dei nostri padri, ma oggi vogliamo dire qualcosa di nostro. Questo è un nuovo inizio in qualche modo per ognuno di noi”.
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Anche Sean Lennon ha sottolineato l’aspetto creativo dell’incontro: “Nessuno di noi ha intenzione di ricreare in qualche modo i Beatles. Stiamo provando a capire cosa voglia dire oggi essere musicisti con un’eredità importante, ma anche con una voce nuova”.
Zak Starkey ha invece ribadito quanto sia fondamentale per lui mantenere viva l’energia del rock: “Volevamo qualcosa che fosse onesto, che venisse dallo stomaco. E questo pezzo sicuramente è entrambe le cose”.
Una reazione globale
Il lancio del brano ha subito attirato l’attenzione dei media internazionali e del pubblico. Rip Off è già virale sulle piattaforme streaming e il videoclip ha superato in poche ore il milione di visualizzazioni su YouTube. Non sono mancate le reazioni emozionate da parte dei fan storici dei Beatles. Ma anche una forte curiosità da parte delle nuove generazioni, che si avvicinano a questa musica senza necessariamente avere un legame diretto con il passato.
Critici musicali e osservatori del settore parlano già di “evento generazionale”. Alcuni, più prudenti, attendono l’evoluzione del progetto prima di esprimere giudizi definitivi. Ma una cosa è certa: vedere insieme questi tre nomi su un unico brano ha un impatto simbolico notevole, specie in un’epoca in cui la memoria collettiva cerca nuovi linguaggi per restare viva.
Il futuro dei tre figli dei Beatles
L’esperimento non resterà isolato. I tre musicisti hanno già lasciato intendere che “Rip Off” è solo il primo passo di un progetto più ampio, con un album in preparazione e alcune date dal vivo che potrebbero essere annunciate nei prossimi mesi.
Non è ancora chiaro se il trio manterrà la formazione stabile o se si aprirà a collaborazioni esterne, ma il desiderio comune è quello di creare una narrazione musicale nuova, capace di dialogare con la leggenda ma anche con il presente. Sicuramente “Rip Off” è il primo di una serie di brani alcuni dei quali sarebbero già in lavorazione.