ABBA Voyage rappresenta un esempio davvero unico nel suo genere, è uno spettacolo virtuale, creato dall’intelligenza artificiale ma fa il pieno ogni sera da tre anni, e ora ci si interroga sul valore “postumo” dello show. La risposta delò fondatore della band svedese Bjorn Ulvaeus spiazza tutti
Tre anni dopo il suo debutto a Londra, lo show virtuale ABBA Voyage continua a richiamare migliaia di spettatori con due repliche al giorno facendo il tutto esaurito, guadagnando centinaia di migliaia di euro e mescolando nostalgia e innovazione.

Ma per la prima volta dal suo debutto avvenuto nel 2022, il futuro del progetto è stato messo in discussione da uno dei suoi stessi creatori.
ABBA Voyage, un futuro in discussione
Nel corso di un’intervista a Times Radio, Bjorn Ulvaeus ha ammesso pubblicamente di non aver mai riflettuto su cosa ne sarà di ABBA Voyage nel momento in cui uno dei quattro storici componenti degli ABBA non ci sarà più.
“È una domanda che non mi era mai stata posta prima… Onestamente non ci avevo pensato” ha dichiarato Ulvaeus, 80 anni, durante la chiacchierata con la conduttrice del programma radiofonico Jane Mulkerrins.
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“Hai fatto bene a sollevare questa questione: ne parlerò con gli altri, dobbiamo decidere in anticipo se per noi è accettabile che lo show continui anche una volta che non ci saremo più.”
Un momento di rara sincerità che ha generato un acceso dibattito tra fan e addetti ai lavori, sollevando interrogativi sul confine tra tributo e sfruttamento, tra memoria e operazione commerciale.
La nuova vita di ABBA Voyage
Lanciato nel 2022 nella ABBA Arena, in un teatro modernissimo appositamente costruito nel recentissimo Queen Elizabeth Olympic Park di Londra, lo show è diventato un vero e proprio fenomeno globale. I protagonisti sono i cosiddetti ABBAtars, una versione digitale ultra-realistiche di Bjorn e dei suoi compagni, Benny Andersson, Agnetha Faltskog e Anni-Frid Lyngstad, accompagnati da una band dal vivo di dieci elementi.
La band è vestita come cinquant’anni fa, con gli stessi costumi di scena. Di fatto sembrano avere trent’anni e non avere mai lasciato il palco in quello che è un certo irreale, virtuale, cui il pubblico partecipa in modo sorprendentemente realistico come se davvero il gruppo fosse ancora in piena attività. La scaletta nel corso di questi tre anni è stata aggiornata. Lo spettacolo dura circa due ore. Con tanto di bis…
ABBA Voyage, scaletta aggiornata
Sul palco accompagnati da coreografie e da immagini ad altissima definizione con effetti scenici davvero molto particolari scorrono brani immortali come Dancing Queen, Mamma Mia, Gimme! Gimme! Gimme!, Chiquitita ma anche un paio di pezzi tratti dall’album del 2021 Voyage l’ultima produzione della band che era inattiva da quarant’anni.
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All’inizio di quest’anno, lo spettacolo è stato temporaneamente sospeso per un aggiornamento tecnico e artistico in occasione del terzo anniversario. Alla riapertura, sono stati inseriti quattro nuovi brani in scaletta: The Name of the Game, Super Trouper, Money, Money, Money, Take a Chance on Me che per altro facevano parte della rosa dei brani inizialmente prescelti anche in considerazione del loro successo in streaming e in appoggio alla colonna sonora del film Mamma Mia. Che a Londra è anche un successo teatrale da quasi 70mila persone ogni mese con doppie repliche in calendario prenotate con mesi e mesi di anticipo.
“Non ce lo aspettavamo”
Bjorn Ulvaeus ammette che il successo della nuova produzione teatrale ha sorpreso anche loro: “Quando abbiamo inaugurato, non avremmo mai immaginato di essere ancora qui dopo tre anni. Il nostro progetto era proseguire per un anno, in modo tale da pagare le spese di produzione e mantenere vivo il nostro repertorio. Lo show si è rivelato un successo senza precedenti che ci ha davvero lusingato e sorpreso. Siamo molto grati a chi ci ha seguito, a chi è venuto a vederci anche più di una volta”.
ABBA Voyage, tre milioni di spettatori
Il successo di ABBA Voyage non si misura solo in numeri, ma anche nell’impatto culturale dell’evento. Lo show ha del tutto ridefinito il concetto di spettacolo dal vivo, aprendo un nuovo capitolo nell’interazione tra tecnologia e musica. Tant’è che oggi molti altri gruppi stanno pensando di creare qualcosa di simile. Pare che anche i Kiss siano al lavoro su un concerto con gli Avatar.
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ABBA Voyage intanto ha tagliato il traguardo dei tre milioni di biglietti venduti. Ultimo show annunciato a gennaio. Poi probabilmente le repliche si interromperanno: forse il teatro, che è tutto costruito in materiale riciclabile e riutilizzabile, potrebbe essere scomposto per andare in tour. Le richieste sono decine, da ogni parte del mondo.
Gli spettacoli postumi
Proprio per questo, la domanda posta a Ulvaeus sul futuro dello show assume un peso simbolico. In un’epoca in cui gli ologrammi di artisti defunti come Tupac, Whitney Houston o Roy Orbison sono stati riproposti in tour postumi, ABBA Voyage si differenzia perché nasce con il consenso e la partecipazione diretta dei protagonisti che però sono ancora tutti in vita. Ma cosa succede quando quel consenso non sarà più rinnovabile?
Un successo da esportare
Bjorn ha ammesso che qualsiasi decisione dovrà essere condivisa con Agnetha, Frida e Benny. Nessuno dei quattro ha espresso pubblicamente un parere in merito, ma la questione è ora sul tavolo.
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Intanto, lo show prosegue nella sua formula vincente. Le recensioni sono eccellenti e continuano a celebrare l’accuratezza dell’esperienza audiovisiva che è di livello assoluto anche per la qualità della band dal vivo. L’arena da 3mila posti, 1600 a sedere e 1400 in platea, è diventata una meta fissa per i turisti musicali nella capitale britannica, una vera e propria attrattiva turistica. E la band continua a guadagnare cifre formidabili in merchandising, diritti e botteghino senza incidere una sola canzone da una vita.
“Eternamente giovani”
“Il motivo per cui siamo riusciti a mantenere vivo questo concerto per così tanto tempo è il nostro incredibile pubblico. E poi diciamo la verità – scherza Bjorn – in un certo qual modo abbiamo trovato il modo di non invecchiare mai, di essere sempre giovani e belli…”
E in effetti, quello di ABBA Voyage è davvero un viaggio inedito nella memoria collettiva, dove il confine tra presenza e assenza diventa fluido. Il dubbio sollevato da Ulvaeus ci ricorda che, anche nel mondo digitale, il tempo continua a scorrere. E forse proprio per questo sarà necessario, presto, fare una scelta: lasciare che gli ABBAtars danzino per sempre, superando l’ineluttabile, o lasciarli andare. Al momento l’ultimo show in programma è previsto per domenica 4 gennaio 2026.





