La questione dazi continua a tenere banco nella nostra regione. Il rischio è che alcuni prodotti spariscano definitivamente dal mercato statunitense
I dazi restano un tema di discussione anche in Abruzzo. Nonostante i rapporti con gli Stati Uniti si stanno stabilizzando, la questione delle tasse sui prodotti che vengono importati in territorio americano non è stato ancora risolto. La regione abruzzese ha rapporti molto forti con l’America e le decisioni di Donald Trump stanno creando diversi problemi. La speranza da parte degli imprenditori è che si possa risolvere la questione in davvero poco tempo.

Il presidente di Cia Agricoltori Italiani Abruzzo, Nicola Seghetti, ha chiesto “un intervento unito e deciso dell’Europa scongiurando una guerra commerciale e che sarebbe devastante per le nostre aziende“. Il numero uno dell’associazione ha anche sottolineato come un dazio “del 30% sui prodotti italiani è del tutto inaccettabile. Si tratta di una misura che rischia di penalizzare la nostra regione, visto che in questi anni ha costruito dei rapporti molto solidi con gli Stati Uniti”.
Dazi e l’Abruzzo: quali sono i prodotti a rischio
Una situazione davvero a rischio e che potrebbe portare il tracollo di alcuni prodotti che sono fondamentali per l’economia locale oltre che naturalmente per quella nazionale. “L’Abruzzo esporta sempre più cose negli Stati Uniti – ha spiegato ancora Seghetti – come i vini, ma anche la pasta e i prodotti agricoli“. Il timore è che ci possa essere un crollo totale delle esportazioni, con ricadute drammatiche su tutta la filiera.
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Infatti, se guardiamo ai numeri vediamo come l’export della pasta ha segnato un +15,4% verso il mercato americano. Il Montepulciano d’Abruzzo nel 2024 ha avuto 42 milioni di euro provenienti dagli Stati Uniti e una crescita del 100% rispetto all’anno prima. Insomma, si tratta di dati che confermano come la nostra regione ha un rapporto molto forte con l’economia statunitense e la tassa del 30% potrebbe creare non pochi problemi.

La speranza del presidente di Cia è che si possa trovare una soluzione e, soprattutto, l’Europa si muova in maniera compatta ed unita per salvaguardare i nostri prodotti. Siamo nel campo delle ipotesi e vedremo se si riuscirà a trovare un accordo con gli Stati Uniti per consentire all’economia italiana ed abruzzese di ripartire dopo un periodo non facile.





