Fiume Vomano, modificato l’argine nord. L’ingegner Tomarchio (Tribunale delle Acque) dà ragione al Comune di Pineto

fiume_vomano_lato_rosetoPineto. “Le cause di ostacolo al deflusso del fiume Vomano in caso di piena sono costituite dalle arginature, dai riempimenti di materiale e dagli insediamenti che occupano le aree di golena in sinistra idraulica”. Non ammette dubbi la relazione di accertamento tecnico preventivo, riconsegnata alla Corte d’Appello di Roma, sezione Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche, dall’ingegner Alfio Tomarchio, il Consulente Tecnico d’Ufficio nominato dal presidente Evangelista Popolizio. Il ricorso al Tribunale delle Acque era stato presentato l’inverno scorso dall’avvocato Tommaso Navarra, legale rappresentante del Comune di Pineto che ha avviato la vertenza per accertare una serie di irregolarità lungo l’alveo del fiume Vomano, sino a raggiungere la foce, le cui acque in gran parte defluiscono in direzione sud, nello specchio di mare antistante Scerne di Pineto.
L’azione legale del Comune era scaturita in seguito all’alluvione del 22 aprile del 2009, quando il Vomano esondò all’altezza della zona industriale di Scerne, causando danni per diverse centinaia di migliaia di euro. Ci fu un primo sopralluogo da parte dei tecnici comunali, con a capo il Sindaco Luciano Monticelli. E fu evidenziato che sul lato nord del letto del fiume, in territorio di Roseto, gli argini erano più alti e che alcune campate dei due ponti sul Vomano, ferroviario e della statale 16, erano inutilizzabili per un regolare deflusso delle acque in caso di abbondanti piogge e di aumento del livello di portata.fiume_vomano_lato_pineto_2

L’ingegner Alfio Tomarchio nella sua relazione ha evidenziato questo aspetto rilevando che 5 campate del ponte ferroviario e 5 campate del ponte della SS 16, tutte sul lato sinistro, quindi in territorio di Roseto, “sono escluse dal deflusso delle acque”, si legge nel verbale di accertamento, “mediante cumuli di materiale costituente irregolare arginatura tra i due ponti, con i relativi passaggi parzialmente ostruiti da materiale depositato e vegetazione spontanea, da un argine di terreno costipato che amplia l’area di stoccaggio inerti di un impianto per la produzione di calcestruzzo”. Nella sua relazione l’ingegner Tomarchio, inoltre, evidenzia che una campata del ponte ferroviario è stata usata come sottopassaggio per una stradina verso il mare. “L’argine di destra”, prosegue la relazione, “segue il profilo naturale della sponda destra a salvaguardia del terreno nel territorio del Comune di Pineto, l’argine di sinistra, invece, corre all’interno del letto naturale del fiume e nella parte terminale si trova a diretto contatto con l’alveo, tanto da essere in parte eroso”.
Questo significa che le preoccupazioni sollevate a suo tempo dall’amministrazione comunale di Pineto erano legittime.
“Vogliamo semplicemente il ripristino dello stato delle cose”, ha commentato il Sindaco di Pineto Monticelli, “affinché in caso di un aumento di portata delle acque del Vomano non ci sia il rischio di esondazione sul nostro territorio”.

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