Spunta una nuova incredibile tassa, i Comuni si ribellano: chiesto l’annullamento, ma potrebbe essere solo l’inizio

La “tassa sulle grondaie” del Consorzio Aterno-Sagittario fa infuriare i sindaci. Scoccia: “Inopportuna e illegittima”. E c’è una sentenza del Consiglio di Stato…

C’è un aspetto che, in Valle Peligna, sta facendo imbufalire i cittadini (e anche i sindaci): la famosa tassa sulle grondaie. Un balzello che il Consorzio di Bonifica Aterno-Sagittario ha deciso di applicare su ogni singolo edificio, scatenando un’ondata di proteste. E la sindaca di Prezza, nonché vicepresidente del Consiglio regionale, Marianna Scoccia, non le ha certo mandate a dire.

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Spunta una nuova incredibile tassa, i Comuni si ribellano: chiesto l’annullamento, ma potrebbe essere solo l’inizio – Abruzzo.cityrumors.it

Più che una decisione condivisa mi sarei aspettata un coinvolgimento preventivo dei sindaci: chiamarci prima, non dopo aver preso decisioni che impattano in modo diretto sui cittadini“, ha tuonato la Scoccia, con una frecciatina neanche troppo velata al Consorzio. Oggi, tutti i sindaci della Valle Peligna sono stati convocati dal presidente del Consorzio di bonifica per discutere di questa nuova imposizione legata alla gestione delle acque piovane.

Ma la posizione della Scoccia è già chiara: “Non sono favorevole a questa tassa che considero inopportuna e ingiustificata, soprattutto in un momento di grande difficoltà per famiglie e imprese“. E non si ferma qui. In quanto primo cittadino di Prezza, sottolinea il dovere di rappresentare le proprie comunità e lo farà “con determinazione“.

Per questo, chiederà l’annullamento immediato della tassa e, se necessario, porterà la questione in Commissione consiliare regionale per una valutazione approfondita. Il motivo? Una sentenza recente del Consiglio di Stato (la numero 241 del 2024) che, in una controversia simile, ha stabilito che la gestione della rete idrica e dei bacini è di competenza regionale, e non dei Consorzi. Insomma, il Consorzio di Bonifica Aterno-Sagittario non avrebbe neanche il titolo per applicare una tassa su un servizio che, legalmente, non dovrebbe gestire.

Debiti e promesse mancate

La sentenza è lapidaria: i Consorzi avrebbero competenza solo su opere di bonifica e irrigazione, mentre la manutenzione dei corpi idrici naturali e artificiali spetterebbe alla Regione. In sostanza, il Consorzio sta chiedendo una tassa di “scopo” per un servizio che non fornisce, né potrebbe gestire, essendo di competenza regionale.

Grondaie
Debiti e promesse mancate – Abruzzo.cityrumors.it

Ma qual è il vero motivo di questa tassa antipatica, che in media si aggira sui 15 euro ma fa infuriare per il principio? Semplice: il Consorzio deve far fronte a un problema economico cronico, affondato nei debiti da decenni di gestioni non proprio oculate e, diciamocelo, forse un po’ clientelari. Debiti che la Regione si era impegnata in passato a coprire, salvo poi far trovare le casse vuote.

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Insomma, si cerca di ripianare il buco con un’imposta “riesumata” da una delibera del 2001, mai applicata prima. Mentre il Consiglio di Stato parla chiaro e i sindaci si preparano alla battaglia, i contribuenti non stanno certo a guardare. Si stanno già organizzando per una class action contro quella che considerano una tassa “antipatica” e ingiustificata.

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