Sulmona, condannato un uomo: tutta colpa del telefonino

La storia risale addirittura al 2022 quando durante una della classiche ispezioni della cella fu rinvenuto dagli agenti penitenziari un telefonino non autorizzato

L’accusa è di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione tra soggetti reclusi. Non si possono tenere dispostivi elettronici di nessun genere all’interno delle celle di reclusioni nelle carceri italiane, il regolamento parla chiaro. Ecco perchè un detenuto recluso nella casa circondariale di Sulmona, in provincia dell’Aquila, in Abruzzo, è stato condannato ad altri dieci mesi di reclusione in più, che si andranno ad aggiungere alla pena che già gli era stata inflitta per reati precedenti.

Pena esemplare
Sulmona, condannato un uomo: tutta colpa del telefonino – Abruzzocityrumors.it

Ancora una volta, il carcere di massima sicurezza della cittadina in provincia dell’Aquila torna sotto i riflettori. Negli ultimi mesi si sono intensificati i controlli e le ispezioni all’interno delle celle del carcere che hanno fatto emergere un quadro inquietante. Gli agenti penitenziari infatti hanno sequestrato da inizio anno oltre 70 telefoni, una situazione che continua ad alimentare preoccupazioni sulla gestione della sicurezza all’interno della struttura.

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Lo smartphone non è per tutti

Il telefonino oramai è diventato un compagno inseparabile per ognuno di noi, strumento di lavoro o di socializzazione, lo smartphone ci aiuta e ci accompagna in qualsiasi attività della giornata. Ma il cellulare resta però assolutamente proibito in alcune situazioni, in alcuni ambienti, il carcere su tutti. Invece negli ultimi mesi in tanti carceri italiani si infittiscono le perquisizioni all’interno delle celle dei detenuti che portano al rinvenimento e al conseguente sequestro di cellulari dal formato anche mini che il più delle volte servono ai reclusi per mantenere i “giusti” contatti con il mondo esterno.

Lo smartphone non è per tutti – Abruzzocityrumors.it

Una pratica assolutamente vietata dal regolamento carcerario. L’ultimo in ordine di tempo di questi istituti di pena a salire alla ribalta della cronaca per il ritrovamento di dispositivi elettronici all’interno delle celle è la casa circondariale di Sulmona, in provincia dell’Aquila. Sono stati infatti ben 70 i telefonini rinvenuti e sequestrati dall’inizio dell’anno dopo varie perquisizioni che hanno portato alla denuncia dei “proprietari“.

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Condannato a 10 mesi in più

E’ notizia di questi giorni che il Tribunale di Sulmona ha condannato a dieci mesi di reclusione Agostino Perni, detenuto del carcere di massima sicurezza di Sulmona, che fu sorpreso nel 2022 con un telefono cellulare durante una retata effettuata dalla polizia penitenziaria. L’uomo, che era stato così accusato di accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione tra soggetti reclusi, aveva cercato di giustificare la sua condotta spiegando che utilizzava il telefono esclusivamente per contattare la madre, che non godeva all’epoca di buona salute.

Condanna esemplare
Condannato a 10 mesi in più – Abruzzocityrumors.it

Un racconto, un tentativo di difesa che ovviamente non ha convinto il giudice per le udienze preliminari che ha confermato la condanna al termine di un processo celebrato con rito abbreviato. Condanna che ha visto così aumentare la pena già da scontare per reati precedenti di altri dieci mesi. Una condanna che però deve servire per colmare una lacuna nei dispositivi di sicurezza predisposti nel carcere che ha già fatto prendere una decisione importante alla direzione del carcere abruzzese, cioè di schermare l’intera struttura per arginare il flusso illecito di dispositivi elettronici all’interno del penitenziario, migliorando così la sicurezza e il controllo delle comunicazioni tra i detenuti.

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