Dramma sul Monte Prena: due escursionisti bloccati a 2280m salvati dal Soccorso Alpino dopo una notte di paura. L’allarme tramite l’app Georesq
La montagna, d’improvviso, si trasforma in un’implacabile trappola. Quello che era iniziato come un’escursione, un’avventura tra le cime, si è tramutato in un incubo ad alta quota per due ragazzi. Alle 23:05 di sabato 24 maggio, un segnale disperato, lanciato attraverso l’app Georesq, ha squarciato il silenzio della notte.

Da 2280 metri di altezza, sul Monte Prena, è arrivato l’allarme: due escursionisti, uno da Pescara e l’altro da Roma, bloccati, impossibilitati a scendere. Pur in buone condizioni fisiche, la montagna, con la sua maestosità e le sue insidie notturne, li aveva messi alle corde. Impossibile proseguire, il buio li avvolgeva, la stanchezza li vinceva.
Ed è lì che il Soccorso Alpino, quella schiera di eroi silenziosi, è entrato in azione. Il Tecnico di centrale Georesq, con la prontezza che contraddistingue questi uomini, ha subito allertato il Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo e la Centrale 118 di L’Aquila. La macchina dei soccorsi si è messa in moto, con la rapidità che solo la vita in pericolo sa imporre.
Nella gelida oscurità della notte, mentre la maggior parte delle persone dormiva al riparo, una squadra di tecnici del Soccorso Alpino ha sfidato le intemperie e la fatica. Un’ascesa coraggiosa, passo dopo passo, verso l’ignoto, verso quelle due vite in bilico. Hanno raggiunto i ragazzi sul posto, in quella bolla di solitudine e paura.
Il salvataggio del Soccorso Alpino sul Monte Prena
Con la professionalità e l’esperienza che li contraddistingue, li hanno assicurati con corde, trasformando l’incertezza in sicurezza, la paura in speranza. E poi, è iniziata la discesa. Un percorso lento, attento, metro dopo metro, verso valle.

La montagna che fino a poco prima era stata una minaccia, ora era un alleato silenzioso, un percorso da domare. L’intervento, un vero e proprio capolavoro di coordinazione e coraggio, si è concluso senza particolari criticità. Le prime luci dell’alba hanno illuminato il volto stanco ma sollevato dei due escursionisti, finalmente in salvo.
Il Monte Prena, con i suoi 2.561 metri, non è una cima per tutti. È uno dei giganti del Gran Sasso, noto per i suoi sentieri tecnici, dove l’esperienza è un requisito e le condizioni meteorologiche possono cambiare in un soffio, mettendo in difficoltà anche i più esperti.
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Ma anche la tecnologia, in queste situazioni estreme, gioca un ruolo da protagonista. L’app GeoResQ, frutto della collaborazione tra il Club Alpino Italiano e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, si conferma uno strumento fondamentale. Un piccolo spiraglio di speranza che, nelle mani giuste, si trasforma in un’ancora di salvezza. Per fortuna, c’è chi veglia su chi sfida le vette.