Assergi. Dopo oltre tre anni di ricerche e miliardi di particelle in viaggio da una parte all’altra delle Alpi, nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è stata osservata per la prima volta al mondo una metamorfosi del neutrino in modo diretto. Una scoperta che apre le porte a una nuova fisica.
ll fenomeno è stato osservato dall’esperimento internazionale Opera: il neutrino, al termine di un viaggio che lo ha portato dal laboratorio europeo del Cern (da dove è stato “sparato” in fasci puntati verso il Gran Sasso) fino all’interno della montagna abruzzese (730 chilometri di corsa sotto la crosta terrestre in soli 2,4 millisecondi), ha mutato la propria natura.
Il risultato indica che i neutrini hanno una massa e possono oscillare passando da una “famiglia” a un’altra.
Da 15 anni si osserva, attraverso diversi esperimenti, la sparizione di quantità di neutrini provenienti dal Sole o da altre sorgenti e si ipotizza, come spiegazione, l’oscillazione. Ma è la prima volta che viene osservato direttamente un neutrino che oscilla in un altro.
“L’esperimento Opera ha centrato il suo primo obiettivo” ha detto Lucia Votano, direttore dei Laboratori del Gran Sasso dell’INFN. “Questo importante risultato arriva dopo un decennio di intenso lavoro e conferma ancora una volta la posizione leader tra i laboratori sotterranei nel mondo dedicati alla fisica astroparticellare”.