La situazione alle porte di Napoli diventa ogni giorno più preoccupante e il governatore della regione abruzzese si prepara ad affrontare un’eventuale evacuazione
Dopo gli ultimi accadimenti, la recrudescenza degli ultimi giorni ha fatto alzare il livello di allarme nella zona. Le scosse di terremoto, legate al bradisismo in atto nella zona dei Campi Flegrei, hanno infatti prodotto una serie di interventi istituzionali per garantire la sicurezza della popolazione e ripristinare la normalità nelle aree colpite. E’ iniziata anche la mobilitazione della Protezione civile per garantire soprattutto l’assistenza ai cittadini nel caso in cui fossero chiamati a uscire dalle proprie case a causa dell’ennesima scossa.

Momenti di sollevamento del suolo alternati a periodi di abbassamento. Questo è quello che si intende per bradisismo, una spinta che arriva dal profondo della terra che deforma le rocce, le schiaccia, fino a portarle al limite di rottura. Con il terremoto che rappresenta l’effetto della rottura delle rocce e i cosiddetti sciami sismici con una sequenza, più o meno lunga, di scosse che, anche se il più delle volte restano a un livello di intensità non elevata, mettono comunque a dura prova la resistenza di case e strutture e soprattutto dell’uomo.
Ora è davvero allarme nella zona
Il terremoto che ha interessato la zona dei Campi Flegrei nella notte tra il 12 e il 13 marzo scorso ha causato tanta paura e pochi danni. Ma la scossa di magnitudo 4.4, pari a quella del maggio scorso, è stata la più forte degli ultimi quaranta anni nell’area, ecco perchè ora nella zona è salito l’allarme. I Campi Flegrei sono un’area vulcanica attiva a ovest di Napoli, che include tanti piccoli centri situati tutti intorno, come quello di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e parte della città di Napoli.

A far paura non è Vesuvio che domina tutto il golfo di Napoli, ma è il bradisismo che ha ripreso a far muovere la terra con una frequenza e una forza come pochissime volte viste fino ad ora. Ecco perchè gli stessi residenti, gente abituata a convivere con il fenomeno che da sempre fa tremare tutto da quelle parti, ora però ha paura, ha un timore diverso e ha cominciato a chiedere l’intervento delle autorità per cercare di alleviare le notti insonni che si stanno succedendo con troppa frequenza nelle ultime settimane.
L’Abruzzo pronto a mobilitarsi
Le autorità hanno cominciato a far affluire i primi aiuti, è arrivato il presidio fisso della Protezione civile e si sono intensificati i controlli sulle abitazioni e sulle strutture della zona. Infatti, proprio a seguito delle ultime scosse più forti avvertite nitidamente dalla popolazione, i tecnici del Comune di Napoli, della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco hanno intensificato i controlli su edifici pubblici e privati, cercando di garantire la stabilità delle strutture e l’incolumità dei cittadini. Purtroppo proprio a causa dei danni causati dalle scosse, molte persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Persone che quindi devono cercare un riparo, intere famiglie in cerca di un tetto dove passare questi difficili giorni.

Tutte le regioni stanno cercando di mettersi a disposizione per accogliere eventuali sfollati e la regione Abruzzo è pronta ad accogliere i residenti sfollati dei Campi Flegrei, se dovesse purtroppo rendersi necessario. Castel di Sangro, la cittadina in provincia de L’Aquila, nell’ambito di un protocollo d’intesa firmato il 23 maggio 2024, è stato designato come centro strategico per l’accoglienza. “Nel caso di un’eventuale evacuazione”, ha spiegato il sindaco di Castel di Sandro e Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, “circa 6mila persone potrebbero essere ospitate, con alloggio principalmente nelle strutture ricettive. Faremo un pre triage per le registrazioni e poi gli sfollati saranno smistati nelle diverse strutture. In caso di necessità, saranno riaperte le seconde case di proprietari partenopei, che riceveranno un indennizzo per metterle a disposizione come emergenza”.