La nutrizione in gravidanza e nei primi mesi di vita, Chiarelli ne parlerà all’Expo di Milano

Chieti. L’obesità, l’ipertensione e il diabete nella gestante (nonché il fumo, l’alcool e altri fattori) possono giocare un ruolo molto importante per l’accrescimento del feto e per la salute futura dei bambini.

Gli effetti della nutrizione durante la gravidanza, nei primi mesi di vita e nei primi tre anni di vita (i ‘primi 1.000 giorni’) saranno al centro dell’intervento che Francesco Chiarelli, Direttore della Clinica Pediatrica di Chieti, terrà Venerdì prossimo, 26 giugno, all’Esposizione Universale (EXPO) di Milano. Il Professor Chiarelli proporrà la Lettura durante il congresso “Pianeta Nutrizione”.
«È dimostrato – spiega Chiarelli – che l’allattamento esclusivo materno, almeno nei primi sei mesi di vita, ha un ruolo molto rilevante nella prevenzione dell’obesità, del diabete di tipo 2 e delle complicanze cardiovascolari. Il divezzamento non dovrebbe essere cominciato prima del 5° mese, perché un divezzamento più precoce è associato con un maggiore rischio di ipertensione e problemi cardiovascolari in età adulta. Di grande rilevanza è anche l’alimentazione nei primi 1.000 giorni di vita (primi 3 anni) al fine di evitare un’acquisizione di peso eccessiva in età precoce (il cosiddetto ‘adiposity rebound’) che, se si verifica prima dei due anni, è associata a un maggiore rischio di insulino-resistenza e problemi cardiovascolari».

Chiarelli sottolineerà inoltre la grande importanza di prevenire il sovrappeso e l’obesità anche nelle età successive, adolescenza compresa. È opportuno prevenire l’assunzione eccessiva di calorie, soprattutto proveniente da cibi ad alta concentrazione calorica (dolciumi, merendine, salumi, ecc.) e incoraggiare una regolare attività fisica.

Con campagne di sensibilizzazione di massa è stato dimostrato (soprattutto nei Paesi del Nord Europa e negli Stati Uniti) che è possibile prevenire l’obesità e il diabete mellito (di tipo 2) con ovvie positive ripercussioni sulla qualità e sull’aspettativa di vita dei bambini, futuri adulti. Le cosiddette ‘malattie non trasmissibili’ (non-communicable diseases [NCD]), conseguenti all’obesità, soprattutto in età pediatrica, saranno infatti un grande peso sanitario e sociale sulle generazioni successive in termini di obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e di tumori, anche maligni.

La prevenzione nell’età pediatrica è l’unico mezzo per contrastare questa tendenza e prevenire le malattie non trasmissibili nell’età adulta. Il Congresso si concluderà sabato 27 giugno.

Gestione cookie