Peste suina, ‘a caccia’ di cinghiali infetti

In provincia di L’Aquila, dall’inizio dell’emergenza, ritrovate 60 carcasse ma su tutte gli esami hanno escluso la malattia. Nei prossimi giorni, per il monitoraggio delle aree interessate, verranno utilizzarti anche i droni.

L’Aquila. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila contro la peste suina dei cinghiali. L’area nella quale si concentrano gli accertamenti è quella del Comune Cagnano Amiterno, coinvolta a seguito di un caso infetto riscontrato a Borgo Velino, in provincia di Rieti, circostanza che ha fatto scattare l’allarme anche per l’Abruzzo.

Nel mese di giugno, sotto la guida dei servizi Veterinari Asl, grazie ad un stretta collaborazione tra il Comune di Cagnano, la stazione Carabinieri Forestali, le Guardie provinciali e i cacciatori volontari degli ATC (ambiti territoriali di caccia), sono stati perlustrati tutti i 18 km quadrati del territorio confinante con la provincia di Rieti senza che siano stati rinvenuti animali morti. Già dai prossimi giorni e per tutto il mese di luglio nelle ricerche verrà utilizzata la sorveglianza aerea mediante l’utilizzo dei droni. A fine giugno una commissione speciale di esperti dell’Unione Europea si è recata a Borgo Velino per valutare lo stato dell’andamento dell’infezione e ha fornito delle nuove linee d’indirizzo per controllare la malattia: continuare con la ricerca delle carcasse anche in zone limitrofe e, in assenza di ritrovamenti di animali infetti, dare il via libera, a settembre, all’apertura della caccia anche nelle zone infette, con particolari procedure di biosicurezza.

La sorveglianza della Asl viene attuata in ogni caso in tutta la provincia dove, dall’inizio dell’allarme della peste suina, nel corso dell’anno corrente sono state rinvenute circa 60 carcasse di cinghiali su cui gli esami, compiuti dai veterinari Asl, hanno però escluso la presenza della malattia. Lo scorso 16 giugno, per coordinare le diverse operazioni di controllo, è stata istituita l’unità di crisi provinciale, che fa capo al dipartimento di prevenzione Asl, diretto da Domenico Pompei, composta dai servizi veterinari, dal sindaco di Cagnano Aterno e dai rappresentanti di alcune categorie. Il territorio, per pianificare un’efficace perlustrazione, è stato suddiviso in tabelle e il sindaco di Cagnano ha attivato una serrata campagna d’informazione nei confronti della popolazione locale.

“Finora”, dichiara Mario Mazzetti, direttore facente funzioni della Sanità Animale “la situazione in provincia dell’Aquila non desta preoccupazione ma occorre mantenere alta l‘attenzione per garantire la sicurezza dei comprensori ed essere pronti a ridurre i rischi di propagazione della malattia, dando applicazione alle nuove procedure emanate con l’ordinanza del Commissario straordinario del 28 giugno scorso”.

 

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