Il digiuno intermittente fa bene anche al cervello. Lo studio condotto sui malati di Alzheimer.
Nella vita ci sono tanti doveri e pochi piaceri, ed il cibo fa parte di sicuro della seconda categoria. Mangiare è una delle cose più belle che possano esistere. Difatti qualsiasi persona, seppur con gusti e preferenze differenti, ama mangiare. Inoltre il cibo non rappresenta solo una fonte di sostentamento ma anche e soprattutto una forma di cultura e tradizione di determinati luoghi.
Difatti in ogni area del mondo ci sono prodotti culinari tipici che raccontano la storia di quel paese. Un viaggio, infatti, è sempre accompagnato da un’esperienza gastronomica che aiuta a conoscere ancora meglio il luogo. Tuttavia nonostante gli aspetti positivi appena citati, con il cibo non bisogna mai esagerare. Un’alimentazione sana ed equilibrata deve prevedere il giusto apporto di nutrienti, ma con moderazione. A tavola bisogna sapersi contenere, affidandosi al proprio self controll. Ciò non significa che non si debba mai cedere ad un desiderio. Una tantum, infatti, bisogna anche lasciarsi andare e concedersi uno sgarro. Le regole, infatti, sono fatte anche per essere trasgredite.
Il problema principale, tuttavia, è che alcune persone non riescono a seguire il principio della moderazione, esagerando con alimenti ricchi di grassi che a lungo andare non fanno certo bene alla salute. Tuttavia da un recente studio è emerso quanto possa essere importante il digiuno intermittente, anche in soggetti affetti da Alzheimer.
La scoperta riguardo il digiuno intermittente: ecco perché fa bene ai malati di Alzheimer
Dunque dopo aver appurato quanto sia bello e piacevole mangiare, è bene passare a comprendere quanto sia importante digiunare. Da tenere a mente che il digiuno non va fatto a casa, ma si devono seguire delle indicazioni ben precise. Non tutti, infatti, possono effettuare dei periodi di digiuno Tuttavia in alcuni casi può essere davvero molto terapeutico.
Un recente studio, condotto dai ricercatori dell’Università della California, ha messo il luce gli effetti benefici del digiuno intermittente su persone malate di Alzheimer. Nei soggetti affetti da tale patologia degenerativa viene meno il ciclo circadiano, una sorta di orologio biologico che regola i processi fisiologici. Dunque da tale ricerca è emerso che è possibile limitare le interruzioni del ciclo circadiano adottando un regime con digiuno intermittente.
I ricercatori hanno testato una tipologia di digiuno intermittente, in cui i malati potevano mangiare solo in una finestra di sei ore ogni giorno. Gli effetti benefici, quali diminuzione dell’iperattività notturna, non hanno tardato a farsi sentire.