Strasburgo. Il Parlamento Europeo ha approvato a larghissima maggioranza (608 voti contro 43) una Risoluzione in cui chiede con forza alla Commissione Europea di estendere la protezione delle Indicazioni Geografiche ai prodotti non agricoli. Ora la palla passa alla Commissione, cui secondo l’ordinamento europeo compete la presentazione delle proposte di legge comunitarie.
Il testo approvato a Strasburgo ha recepito alcuni punti fondamentali sollevati dalla Regione Abruzzo, fra i quali la necessità di associare la protezione all’origine in un luogo ben determinato (e quindi non solo a determinati processi di produzione) e il costo della procedura ridotto al minimo, in modo da aprire la possibilità di riconoscimento anche a consorzi artigianali di piccole dimensioni.
L’iter della Risoluzione era partito nel 2014, quando Bruxelles aveva inviato agli Enti Locali europei un dossier preliminare sull’argomento, il Libro Verde. La Regione Abruzzo era stata fra le pochissime realtà italiane ad inviare le proprie osservazioni, tramite una Risoluzione approvata in IV Commissione il 23 ottobre 2014. Il numero totale di soggetti italiani che hanno partecipato alla consultazione è stato infatti molto basso: si fermava a 17, contando sia le Istituzioni che i soggetti di diverso tipo, come le università, i privati e le associazioni di categoria.
«In questa occasione l’Abruzzo ha agito da protagonista su scala europea», ha affermato il Presidente della IV Commissione Luciano Monticelli. «Su quest’argomento le osservazioni della Regione hanno fatto centro, e c’è da ringraziare il personale del Servizio Affari Istituzionali del Consiglio, che ha svolto un lavoro brillante. Che le nostre osservazioni avessero lasciato il segno me ne ero accorto già nel gennaio 2015, quando mi sono recato a Bruxelles, invitato dalla Commissione, per esporre la nostra posizione in una pubblica conferenza».