L’Aquila. “La Direzione Nazionale dell’ARCI CACCIA e i Comitati che operano nei territori più direttamente feriti dal bracconaggio nelle regioni Abruzzo, Lazio e Molise sentono il bisogno di esprimere in modo forte e chiaro la ferma condanna dei responsabili degli inqualificabili delittuosi accadimenti che hanno portato all’uccisione, da parte di criminali della natura, di animali nel Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Da notizie stampa risulta che al momento sono state denunciate 12 persone per i suddetti reati.
L’ARCI CACCIA, orgogliosa di rappresentare i cacciatori, auspica una rapida attività investigativa e puntuali accertamenti della giustizia che consentano di individuare i colpevoli così da punirli con condanne esemplari.
L’ARCI CACCIA ha attivato i suoi legali per verificare la possibilità di costituirsi parte civile nel procedimento contro i “bracconieri” tra i più infimi nemici dell’attività venatoria e per chiedere che la comunità venga anche risarcita dei danni arrecati al patrimonio faunistico bene comune.
Gli scempi ambientali riportati dai “media” offendono noi e i cittadini tutti e ci portano a riproporre la piena disponibilità dell’Associazione e delle sue Guardie Venatorie Volontarie per mettersi al servizio del Corpo Forestale dello Stato, da sempre in prima linea in queste battaglie, per concorrere al meglio anche noi sotto la direzione della “Forestale”, cui va la più convinta gratitudine, ad un’azione preventiva di più intenso e diffuso presidio del territorio, con l’obiettivo di eradicare il bracconaggio, piaga delle nostre meravigliose campagne, ricchezza inestimabile del “bel paese”.