Tracollo Pescara: poker del Foggia all’Adriatico

Pescara (4-3-2-1) Plizzari; in difesa Cancellotti, Brosco, Ingrosso, Milani; Kraja, Palmiero, Mora; Cuppone, Kolaj; Tupta. In panchina: Sommariva, D’Aniello, Boben, Mesik, Crescenzi, Saccani, Aloi, D’Aloia, Gyabuaa, Rafia, Delle Monache, Desogus, Vergani, Lescano. Allenatore: Alberto Colombo

Foggia (3-5-2) Nobile; Leo, Di Pasquale, Rizzo; Garattoni, Frigerio, Petermann, Schenetti, Costa; Iacoponi, Ogunseye. In panchina: Illuzzi, Dalmasso, Leo, Rutjens, Biarkason, Di Noia, Peschetola, Beretta, Peralta, Battimelli, Capogna. Allenatore: Fabio Gallo

Reti: 8’ Ogunseye, 40’, 44’ Cancelotti (a), 85’ Beretta

Arbitro: Mario Perri di Roma 1

Il Pescara strozza l’urlo di gioia dopo soli 2 minuti: Cancellotti la crossa, Tupta la colpisce di tacco ma il palo sventa un goal spettacolare. Stesso schema, invece, ma con un colpo diretto, che porta al vantaggio foggiano all’8’: traversone basso e teso di Costa, Ogunseye sottoporta sguscia a qualsiasi marcatura e la mette dentro. 0-1. La squadra di Colombo mantiene il piglio inziale e al quarto d’ora sfiora il pari: cross chirurgico di Kolaj, Ingrosso la incorna benissimo dal limite piccolo ma Nobile sventa in due tempi. Gara aperta su entrambi i fronti e i rossoneri vanno a caccia del raddoppio: al 22’, Schenetti taglia il cross ibrido, Plizzari si tuffa fuori dallo specchio, la respinta gli riesce corta, Costa è pronto a ribadire ma arriva un tackle difensivo a spazzare. L’incedere dell’orologio misura anche la crescita del Foggia, che riesce ad incrementare il vantaggio al 40’: Schenetti riceve, controlla e spara dal limite, insaccando la palla a giro sotto la traversa. 0-2. Pescara in corto circuito che, dopo la battuta dal centro, rischia l’autogoal per un retropassaggio incompreso da Plizzari, che finisce anche per scontrarsi con un difensore: la palla esce di un soffio. Autorete rimandata solo di 2 minuti, ma è Schenetti a rimanere incontenibile: contropiede pugliese sulla destra, palla tagliata a sinistra per Schenetti che la rimette dentro dal fondo ma trova la deviazione di Cancellotti che la mette alle spalle di Plizzari. 0-4 e intervallo.

Il Delfino riesce dagli spogliatoi ancora confuso e dopo un solo minuto, sullo stesso corner, rischia 2 volte il quarto goal. Pena ancora Plizzari al 51’, costretto a smanacciare per evitare la deviazione su punizione di Ogunseye. Pienamente in dominio, la squadra di Gallo non smette di spingere e al 70’ Peralta scalda ancora i guanti di Plizzari, unico biancazzurro ancora attivo in campo. L’insistenza premia e all’85’ arriva, nuovamente in transizione, il rigore in movimento segnato da Beretta. 0-4 e fine dei giochi.

Sette sconfitte su dieci partite giocate, il Pescara ora si trova proprio il Foggia a sette lunghezze che insidia il terzo posto: un abisso rispetto all’inizio di stagione, quando i biancazzurri lottavano per le posizioni privilegiate della classifica. Ad appesantire il morale dei tifosi, in più, la sconfitta subita in casa, dopo 30 anni, in una partita considerata quasi un derby.

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