Il Pescara cede al Catanzaro nel big match dell’Adriatico

Pescara (4-3-2-1) Plizzari; Cancellotti, Brosco, Boben, Milani; Gyabuaa, Kraja, Mora; Cuppone, Tupta; Lescano. In panchina: Sommariva, D’Aniello, De Marino, Ingrosso, Crescenzi, Aloi, Crecco, D’Aloia, Germinario, Palmiero, Delle Monache, Kolaj, Desogus, Vergani. Allenatore: Alberto Colombo

Catanzaro (3-4-2-1) Fulignati;Martinelli, Brighenti,  Scognamillo;  Situm,  Verna,  Ghion, Vandeputte; Sounas, Biasci; Iemmello. In panchina: Sala, Gualtieri, Fazio, Mulè, Tentardini, Welbeck, Pontisso, Katseris, Cinelli, Cianci, Curcio, Bombagi. Allenatore: Vincenzo Vivarini 

Reti: 4’ Situm, 56’ e 79’ Martinelli

Arbitro: Davide Di Marco di Ciampino

Scontro al vertice, davanti ai 12000 dell’Adriatico, tra il Catanzaro capolista imbattuta e il Pescara che insegue a 3 lunghezze. Colombo ritrova Lescano in attacco con Cuppone, e li correda con Tupta per cercare di fermare la corazzata calabra dell’abruzzese Vivarini, trascinata da Biasci e Iemmello.

Padroni di casa subito all’attacco, con Mora che colpisce bene di testa già al 1’ su corner, ma Fulignati para senza indugi. Falso allarme, perché gli ospiti ci mettono solo 4 minuti a passare in vantaggio: cross teso dalla sinistra di Vandeputte, Situm si infila alle spalle di Milani a centro area e la incorna di potenza. 0-1. Reazione pescarese al quarto d’ora: prima Lescano tenta l’inserimento ma si scontra fallosamente contro Martinelli, poi Cuppone va lanciato sulla trequarti ma viene steso da Scognamillo: Tupta batte tesa la punizione ma la barriera devia. Molto più pericolosa la punizione battuta al 23’ da Vandeputte, che dal limite sfiora l’incrocio: i giallorossi la gestiscono con il coltello dalla parte del manico, mentre i padroni di casa sono costretti a spendersi. E recrimina, al 29’, la squadra di Colombo, quando Gyabuaa cerca l’assist di tacco in area e Scognamillo si oppone con un sospetto tocco di braccio. Lescano si riaffaccia in area piccola per schiacciarla di testa al 40’, ma gli viene nuovamente fischiato il fallo in attacco. Pulito ma impreciso, sul rovescio di fronte, l’ingresso in area di Sounas: taglio perfetto sul cross ma tiro sballato. Il Delfino ce la mette tutta: Gyabuaa riceve e prolunga al 43’ di suola per Tupta, che arriva al tiro sottoporta ma viene murato dal tackle di Briganti proprio sulla linea. E il primo tempo se lo aggiudicano i calabri.

Ripresa sulla stessa impronta: biancazzurri molto attivi in attacco ma la difesa ospite è troppo ordinata per cedere. Non altrettanto quella adriatica, che al 56’ si lascia sfuggire su punizione Martinelli, che svetta altissimo e liberissimo e sbatte in porta di testa la palla dello 0-2. Colombo mette dentro Delle Monache per alzare la pressione, ulteriormente ed obbligatoriamente, ma dall’altra parte il Crotone approfitta dello sbilanciamento pescarese e scuota la traversa al 77’ con Vandeputte in ripartenza. Tris rimandato solo di 2 minuti: al 79’, Martinelli fotocopia la rete precedente e, stavolta colpevole anche l’uscita di Plizzari, sovrasta tutti di testa su punizione. 0-3 che chiude definitivamente i giochi. A nulla serve il rigore procurato da Tupta all’82’: Lescano si lascia ipnotizzare e Fulignati respinge all’angolino basso a destra.

Troppo più forte, il Catanzaro domina dall’inizio alla fine. Il Pescara, oltre al divario, paga anche le disattenzioni sui calci piazzati, e scivola anche al terzo posto a causa della vittoria del Crotone sul Latina.

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