Zeman fa lezione di legalità: “Calciopoli non basta”

Chieti. Zeman in cattedra all’Università di Chieti per una lezione sulla legalità nello sport, il boemo agli studenti: “La pulizia di Calciopoli non basta”.

“Con Calciopoli si è fatta pulizia ma non basta. Il sistema lo fanno quelli che stanno dentro e sarebbe importante per questo cambiare chi rovina il sistema. Diversi anni fa feci delle denunce e non mi fu vicino nessuno”. Così Zdenek Zeman, allenatore del Pescara, ha risposto a una delle tante domande che gli hanno posto gli studenti dell’Università di Chieti ieri, nel corso del convegno, “I giovani per la legalità nello sport, tenuto nell’ateneo teatino.

Con lui i giocatori Stendardo e Pepe, Antonio Corona e Raffaele Palumbo, rispettivamente Prefetto e Questore di Chieti, Federica Chiavaroli, Sottosegretario di Stato per la Giustizia, Aldo Aceto (Giudice Cassazione), Marinella Sclocco (Assessore regionale all’Istruzione e alle Politiche sociali); Antonio Viola  (Assessore allo sport Comune Chieti) Giorgio Napolitano (Presidente del Corso di Studi “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate). Ciro Venerato e Luigi Di Marzio (Caposervizio Tg3 Abruzzo e redattore “Il Centro”).

L’incontro ha chiuso il ciclo di lezioni del progetto “Comunicazione e giornalismo sportivo” del Corso di Laurea “Scienze delle attività motorie e sportive” che, patrocinato dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti d’Abruzzo  e tenuto dai giornalisti Marco Tontodonati e Daniela Burgassi, è stato l’occasione per riflettere ancora una volta sull’importanza strategica dello sport inteso come rispetto della legalità ed educazione alla prevenzione.

“Tantissime le domande, i quesiti e le proposte degli studenti che”, spiega la professoressa Angela Di Baldassarre, “sono stati i veri protagonisti del seminario. Un acceso dibattito in cui si sono confrontate tutte le parti più rappresentative della società con un unico obiettivo condiviso: quello di salvaguardare la legalità nello sport combattendo insieme ogni forma di violenza e prevaricazione”.

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