Pescara al pari del Napoli: buona la prima in Serie A

Pescara (4-3-2-1): Bizzarri; Zampano, Coda (70’ Zuparic), Gyomber, Biraghi; Memushaj (64’ Manaj), Cristante, Brugman (85’ Crescenzi); Benali, Verre; Caprari. In panchina: Fiorillo, Maloku, Vitturini, Bruno, Selasi, Brugman, Aldegani, Mitrita, Del Sole, Acatullo. Allenatore: Massimo Oddo.

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Valdifiori, Hamsik (71’ Zielinski); Callejon, Gabbiadini (52’ Milik), Insigne (52’ Mertens). In panchina: Rafael, Sepe, Maggio, Chiriches, Luperto, Strinic, Lasicki, Grassi, R. Insigne. Allenatore: Maurizio Sarri.

Reti: 8’ Benali, 35’ Caprari, 59’ e 61’ Mertens

Arbitro: Piero Giacomelli di Trieste. (Barbirati-Peretti; Posado; Rocchi-Pinzani).

Ammoniti: Albiol, Brugman, Bizzarri, Gyomber, Mertens

Il Pescara torna nel palcoscenico principale del calcio italiano affrontando subito una big. All’Adriatico c’è il Napoli di Sarri pronto a dichiararsi squadra da scudetto e Massimo Oddo prova a collaudare la sua prima squadra di serie A come tecnico: Bizzarri a difendere i pali, Coda al centro della difesa insieme all’ex giallorosso Gyomber, Caprari al centro dell’attacco, supportato da Verre e Benali, mentre l’asso Manaj rimane pronto in panchina. I partenopei aprono il campionato post Higuajin con Gabbiadini centravanti, in un tridente stellare con l’ex Insigne e Callejon. Pronostico scontato: in 19mila sugli spalti biancazzurri per aiutare il Delfino a sovvertirlo.

La qualità del Napoli si mostra subito superiore e, dopo soli 2 minuti, Hamsik fa fischiare il pallone accanto alla base del palo sinistro dopo un fraseggio martellante a ridosso dell’area pescarese. Ancor più bella la verticale scodellata da Insigne che mette Callejon in area piccola al 3’: Bizzarri riesce ad anticipare, in due tempi, con pochi attimi di vantaggio. Il coraggio, però, è la caratteristica inestinguibile dei ragazzi di Oddo che, all’8’, vanno clamorosamente in vantaggio: Verre recupera palla a metà campo, inventa la profondità per Benali che brucia Koulibaly e infilza Reina con uno scavetto di destro dal dischetto. 1-0. Galvanizzato, il team biancazzurro sfiora il rapido raddoppio dopo un minuto con Biraghi che dribbla magistralmente Albiol galoppando sulla fascia destra e insidia nuovamente la porta con un diagonale che chiama Reina alla respinta in tuffo. Il Napoli, però, c’è e reagisce da grande: all’11’ Callejon sfiora la magia con una sventagliata di destro al volo da posizione defilata che fa volare Bizzarri ma manca di un nulla il palo. Ci prova, senza tregua, anche Gabbiadini dopo pochi secondi dalla corta distanza ma Bizzarri è pronto quanto l’estremo difensore ospite e ribatte. Il ritmo rallenta ma i campani rimangono in attacco e Valdifiori, al 24’, la fa passare di un pelo sopra la traversa con un siluro da fermo dai 20 metri. Senza timore, il Pescara alza la testa appena può e, al 26’, il giro palla a ridosso dell’area azzurra porta Caprari al tiro secco dal limite ma Albiol si immola e mura in scivolata. La stessa manovra che, al 34’, porta all’inaspettato raddoppio biancazzurro: apertura di Memusaj dalla mediana per Zampano, traversone basso dalla destra, velo di Benali per Caprari che gli accorre alle spalle e insacca sotto la traversa il 2-0. La squadra di Sarri scopre gli altarini e si mostra priva di quell’attaccante di peso che era stato Higuajin, riuscendo prima dell’intervallo soltanto a mettere un’altra palla a fil di palo con Albiol di testa, sugli esiti di un corner; ma negli spogliatoi si rientra con l’Adriatico in estasi e il risultato meno pronosticabile di sempre.

Sarri concede solo 7 minuti di ripresa ai suoi per riprendersi, poi cerca la svolta con il doppio cambio offensivo: dentro Mertens e Milik per i deludenti Insigne e Gabbiadini, e la musica cambia. I due si scaldano in 5 minuti con un paio di inserimenti a testa, quindi, al 14’st, Mertens si accentra palla la piede dalla sinistra e trova l’angolino lontano con un destro di precisione dal limite, riaprendo la gara con il 2-1. Il goal del ribaltone, mermtenz alza il pressing del Napoli, il Pescara va in bambola e, al 17’st, Coda liscia sul cross dalla destra di Hiyaj e proprio il belga si fa trovare ancora pronto in area piccola a deviare in rete il 2-2. Oddo risponde con la solita audacia e rinforza l’attacco con Manaj per Memushaj ma, causa scontro duro proprio con Mertens, deve cambiare anche Coda con Zuparic al 25’st. La pressione partenopea diventa una costante del secondo tempo, i delfini provano a fronteggiarla facendo scudo in area e la tensione sale alle stelle: contribuiscono ad alimentarla l’arbitro Giacomelli e l’assistente di porta al 33’st, quando prima assegnano un rigore al Napoli e poi se lo rimangiano per un intervento a gamba altissima di Zuparic su Zielinski. La trasformazione partenopea è comunque lampante: Milik, al 37’st, si invola e spara dai 15 metri ma Bizzarri riesce a deviare in corner con un tuffo rasoterra impegnativo. Il polacco ci riprova anche un minuto dopo ma il portiere adriatico riesce prima ad opporsi e poi a rubare tempestivamente la palla dal piede di Mertens che si avventa per ribadire. Oddo cerca di vincerla nel finale alzando il baricentro con Crescenzi nel finale, ma al 90′ è un 2-2 che vale oro per il Pescara.

Oddo potrebbe rammaricarsi per aver gettato un doppio vantaggio ma c’è solo da festeggiare per un primo tempo di gran caratura contro i vice campioni d’Italia, fronteggiati con lo stesso gioco brillante che ha portato il Pescara della B alla promozione in A. Essere alla pari di una grande, pareggiando a causa di un infortunio e di un tiro magistrale, può far ambire senza falsa modestia a una stagione dalle belle speranze.

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