Basket, Senigallia batte Teramo: “Dobbiamo guardarci dentro”

Che sarebbe stata una sfida fisica e spigolosa, piena di contatti a rimbalzo, sui blocchi e sulle uscite, lo si sapeva sin dalla vigilia della gara fra la Rennova Teramo e la Goldengas Senigallia. Che il match si sarebbe deciso nelle fasi conclusive era al contempo preventivabile.

E tale si è mostrata la partita, vinta poi dalla squadra marchigiana 57-61. Tutt’altro che auspicabile era invece il clima di tensione che si è generato durante la gara, al quale hanno contribuito diversi fattori fra cui la gestione del match da parte degli arbitri (3 falli antisportivi e 2 tecnici fischiati ai biancorossi) e l’incapacità da parte di ogni giocatore della Teramo a Spicchi (tranne Emidio Di Donato, autore di una grande prova in termini di energia e grinta espressa perfettamente dai 14 rimbalzi conquistati) di adattarsi al metro permissivo, visto in particolar modo sul campo nei primi due periodi. E’ infatti in questa fase dell’incontro, i primi due quarti, che la TaSp ha mostrato più difficoltà a esprimere il proprio gioco, subendo eccessivamente gli avversari e andando sotto nel punteggio (27-37, 20’).

Dall’intervallo in poi è cambiata invece la gara. Dopo essere andata sotto di 13 lunghezze (33-45, 25’) la Rennova Teramo ha infatti ritrovato la solidità difensiva che l’ha contraddistinta dall’inizio del campionato, cominciando a limare sempre più il gap con Senigallia (45-46, 31’). A questo punto, complice anche l’infortunio che ha tolto Antonelli dalla gara e l’assenza del già espulso Cipriani per doppio fallo antisportivo, è mancata la lucidità necessaria per concretizzare la rimonta e gli avversari hanno così allungato di nuovo (50-58, 37’). La già citata solidità in area di Di Donato e le triple di Bertocco hanno tenuto in vita fino alla fine le speranze biancorosse di mettere il naso avanti (57-58, 39’), poi il mancato tagliafuori negli ultimi e decisivi viaggi in lunetta di Senigallia negli ultimi 10 secondi della partita hanno fatto scorrere i titoli di coda di un film caratterizzato da un finale nuovamente indigesto per i tifosi teramani.

Coach Giorgio Salvemini a fine gara ha così esaminato l’incontro: “Complimenti a Senigallia che ha fatto un’ottima partita. Sapevamo che si sarebbero affrontate due squadre simili per alcuni punti di vista e quindi pensavamo che il match si sarebbe deciso nelle battute finali. E così è stato. Detto questo, dobbiamo però guardarci dentro perchè sul -1 a una decina di secondi dalla fine lasciamo due rimbalzi offensivi sui loro errori ai tiri liberi perdendo la possibilità di avere la palla per vincere. Poi, nei primi due quarti abbiamo preso sberle e calci, andavamo per terra solo noi. Colpa nostra per non essere stati bravi ad adeguarci al livello di una partita che nel terzo e quarto periodo abbiamo riportato nei binari dell’equilibrio. Inoltre abbiamo fatto 72 tiri dal campo, preso 51 rimbalzi, abbiamo tirato 28 volte dentro l’area e abbiamo tirato solo 14 tiri liberi, molti dei quali vengono dal bonus per falli fischiati sul palleggio. Qualcosina la vorrei quindi rivedere, considerando che ci sono stati fischiati anche due tecnici e due antisportivi. Non voglio soffermarmi troppo sugli arbitri però credo che questa partita andrebbe riguardata. Ribadisco che la colpa della sconfitta è nostra perchè abbiamo fatto due quarti in cui non abbiamo messo la stessa fisicità messa dall’intervallo in poi e per aver mancato il tagliafuori per prendere due fondamentali rimbalzi nel finale però c’è stato qualcos’altro che non mi è andato giù nelle pieghe della partita”.

L’analisi del tecnico della Rennova Teramo prosegue: “Ora bisogna subito rimettersi a lavorare, continuare ad avere la tranquillità di quello che stavamo facendo prima della sfida contro Senigallia”.

 

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