Come puoi evitare di andare incontro ad una condizione sfavorevole in cui nel tuo organismo non è presente il necessario quantitativo di vitamina D richiesto per avere benessere? I cibi consigliati da portare in tavola.
Vitamina D, senza questa componente si va incontro ad una carenza, con tutte le conseguenze negative del caso. La stessa presiede il corretto svolgimento di molte funzioni che hanno luogo ogni giorno ed ogni notte nell’organismo. La vitamina D è l’unica che può essere sintetizzata anche al di fuori dell’ambito della alimentazione. Infatti basta prendere il Sole per assimilarla. Ma questa cosa non avviene comunque nelle quantità richieste per avere garantito il benessere.

E quindi bisogna comunque mangiare quello che serve per fare tuo il giusto quantitativo di vitamina D. Una carenza può invece arrecare delle situazioni dannose per la salute. Eppure questa cosa è alquanto frequente: si stima infatti che circa 9 persone adulte su dieci vivano proprio una situazione nella quale non hanno livelli di vitamina D sufficienti, o di magnesio. Questo sale minerale è molto importante perché facilita la attivazione proprio di vitamina D, che da par suo semplifica l’assorbimento dello stesso magnesio, per quello che è un rapporto complementare e simbiotico tra queste due componenti.
Cosa mangiare per far salire la vitamina D?
Entrambi poi sono importanti per la salute delle ossa. Una presenza in livelli non adeguati di vitamina D tende ad essere anche più evidente ed importante nelle persone anziane. Per una assunzione come si deve, puoi fare ricorso sia a degli specifici alimenti che a degli appositi integratori. Per gli integratori sarebbe sempre meglio chiedere consiglio ad uno specialista.

Quali sono i cibi utili per invertire una condizione di carenza e poter garantire una regolare assunzione di vitamina D? Di seguito c’è un elenco consigliato, che anche un nutrizionista potrà confermarti.
- pesce grasso (salmone, sgombro, tonno, sardine);
- olio di fegato di merluzzo;
- funghi;
- tuorlo d’uovo;
- latte;
- latticini (yogurt e formaggi);
- cereali fortificati;
- succo d’arancia ;
- fegato di manzo.
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L’utilità degli integratori vitaminici
Nel caso in cui però l’adozione di questi alimenti non dovesse sortire i risultati sperati, il consiglio è allora quello di fare ricorso, per un certo periodo (il nutrizionista od il tuo medico di base ti potranno dire per quanto tempo) ad appositi integratori alimentari.

Anche l’esercizio fisico può essere di aiuto, in quanto dà il proprio contributo nel fare si che l’assorbimento di vitamina D migliori.
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E non bisogna scordare anche alcuni possibili fattori di rischio che pure possono influire sulla assimilazione di questa vitamina. Su tutti l’obesità e l’età.