La presenza di botulino nei sott’oli mette a rischio la nostra salute: per difendersi, è necessario prestare attenzione ad alcuni particolari.
Il botulino è un batterio responsabile della produzione di una neurotossina pericolosa per la nostra salute. Nel corso degli anni, è stato ampiamente studiato dagli esperti sia per il suo ricorso nel settore della chirurgia estetica che per i rischi che si legano alla sua presenza negli alimenti. Infatti, può determinare seri danni ai nervi e causare una paralisi muscolare, portando a conseguenze gravi e permanenti per l’organismo. Prestare attenzione ai prodotti che acquistiamo al supermercato, dunque, diventa fondamentale: tra questi, troviamo le verdure conservate sott’olio.
L’ingestione di botulino e, quindi, della neurotossina da esso prodotta (nota per essere una delle più potenti) è alla base dello sviluppo del botulismo. Tale condizione medica si manifesta con sintomi come debolezza muscolare, perdita dell’espressione facciale, disfagia (ossia difficoltà nella deglutizione) e visione sdoppiata. A questi si aggiungono riduzione della produzione di saliva e conseguente secchezza della bocca, oltre a ipotensione posturale.
Nei casi più gravi, i soggetti affetti da botulismo sono interessati da dispnea, con difficoltà nel respirare: una problematica che può provocarne la morte. Gli alimenti maggiormente esposti al rischio di contaminazione sono i salumi, la carne ed il pesce in scatola, insieme alle sopracitate verdure sott’olio. Queste ultime sono, da secoli, molto popolari in cucina e capire in che modo riconoscere i prodotti che potrebbero rivelarsi dannosi per la nostra salute è fondamentale per evitare di andare incontro a tragiche conseguenze.
Come riconoscere la presenza di botulino nei sott’oli: i particolari a cui fare attenzione
Il botulino tende a svilupparsi negli alimenti che non sono stati conservati correttamente. E, nel caso delle verdure sott’olio, l’assenza di ossigeno le rende un ambiente ideale per il propagarsi del batterio. Distinguere i prodotti contaminati potrebbe non essere semplice a primo impatto, dato che il botulino non va a modificarne drasticamente l’aspetto, tuttavia ci sono alcuni dettagli a cui bisogna fare attenzione.
Il coperchio del barattolo potrebbe essere un indizio. Se, infatti, è rigido e particolarmente gonfio può essere indice della presenza del batterio, reso riconoscibile dalla produzione di gas. Osservando bene il prodotto, poi, ci si dovrebbe accertare che l’olio e le verdure non abbiano una colorazione atipica e che non ci siano macchie scure.
Sebbene il botulino sia insapore, inoltre, questo si caratterizza per un odore particolare. Dunque, se la conserva emana un tanfo sospetto, sarebbe sicuramente meglio evitare di consumare quanto contenuto al suo interno. Infine, se dopo aver aperto il barattolo ci si rende conto che le verdure hanno una consistenza insolita, o che ci sono un po’ troppi grumi, oppure ancora che l’olio si mantiene separato dalla conserva, è plausibile che il botulino si sia già riprodotto intaccando l’alimento.