Bisogna prestare attenzione ad una mancanza o ad una presenza non sufficiente di vitamina D. Quali sono le conseguenze per il fisico e come puoi porre rimedio.
Vitamina D, sai che cos’è nel dettaglio? Dando per scontato che tu conosca di cosa si tratti per sommi capi, la stessa è un nutriente più che essenziale e che svolge un ruolo fondamentale in molte funzioni biologiche nel nostro organismo. Gli esperti in ambito medico e nutrizionale acclamano la vitamina D per il suo importantissimo contributo fornito alla salute delle ossa. Andare incontro ad una carenza vorrebbe dire avere non pochi guai. Tale sostanza serve infatti per favorire l’assorbimento di calcio e fosforo, minerali a loro volta indispensabili per la formazione e per il mantenimento della densità ossea.
La carenza di vitamina D allora, come è facile immaginare, può portare al sorgere di condizioni altamente sfavorevoli per il benessere. In primis abbiamo l’osteoporosi, prevalentemente negli adulti. Mentre una condizione di carenza di vitamina D nei bambini comporta il rachitismo. In entrambi i casi parliamo di due malattie caratterizzate da una fragilità ossea anche marcata. Però le funzioni svolte della vitamina D non si limitano alla sola salute scheletrica.
Difatti la vitamina D è coinvolta anche nella modulazione del sistema immunitario, visto che aiuta a proteggere l’organismo da infezioni e malattie autoimmuni. Alcune ricerche compiute nel corso degli ultimi mesi hanno suggerito che livelli adeguati di vitamina D possono ridurre il rischio di contrarre malattie respiratorie ed influenzare la risposta immunitaria in modo positivo. Una corretta quantità di vitamina D è associata pure ad una riduzione del rischio di sviluppare alcune malattie croniche, come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.
La vitamina D funziona pure come ormone, dato che influenza la regolazione del metabolismo ed il funzionamento delle cellule in vari tessuti. Insomma, risulta chiaro che La sua presenza è importante per la salute in generale. Ci sono anche degli studi che dimostrano come essere affetti da una carenza di vitamina D possa portare al sorgere di disturbi dell’umore, come la depressione e l’ansia. Come assumere questa vitamina allora?
Il modo primario riguarda la sintesi cutanea, che avviene grazie all’esposizione al sole. Anche se possono influire, nel bene e nel male, fattori come il clima, la latitudine, il colore della pelle e l’età. Tutte queste variabili possono influenzare la produzione di vitamina D attraverso l’epidermide. Di conseguenza, in alcune persone può risultare difficile mantenere livelli ottimali di vitamina D solo tramite l’esposizione solare, rendendo necessaria una corretta alimentazione o, in alcuni casi, l’integrazione.
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Vuoi sapere che cosa mangiare per fare il pieno di vitamina D e non andare incontro a possibili situazioni di carenza? Di alimenti consigliati ce ne sono tanti, sia per assumere la vitamina D2 che quella D3. Sono infatti due le varianti di vitamina D esistenti, con la prima che si trova in prevalenza all’interno delle fonti vegetali. La D3 invece è presente in quelli di origine animale.
Dietologi e nutrizionisti consigliano di portare a tavola gli oli di pesce. Ad esempio l’olio di fegato di merluzzo. E poi pesci grassi quali il salmone, lo sgombro e le sardine, che possiedono tanta vitamina D ed anche gli acidi grassi omega-3, molto utili per la salvaguardia della salute cardiovascolare.
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Ed anche i tuorli d’uovo non dovrebbero mancare in ottica di assimilazione della vitamina D. Però quest’ultimi vanno consumati con moderazione per via del loro contenuto di colesterolo. Alcuni latticini e cereali fortificati contengono anche vitamina D, cosa che rende più facile assicurarne una buona assunzione anche a chi segue una dieta vegetariana.