Torna l’ora legale: un’ora di sonno in meno ma le giornate saranno più lunghe

Alle 2:00 di notte, tra sabato 28 e domenica 29 marzo 2015, tornerà l’ora legale. Le lancette degli orologi dovranno essere spostate avanti di un’ora: si avrà un’ora di sonno in meno e un’ora di luce in più.

Il motivo dell’introduzione dell’ora legale, che nel calendario europeo rimane in vigore dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre, è dovuto al risparmio di luce elettrica a favore di quella solare; risparmio che, solo in Italia, è quantificabile in 1 miliardo di Kilowatt/h in media all’anno, per un guadagno pari a quasi 900 milioni di euro negli ultimi sei anni.

L’ora legale fu introdotta per la prima volta nel Regno Unito nel 1916, con il cosiddetto British Summer Time. Dopo l’Inghilterra, l’ora legale fu adottata anche da altri Paesi, per essere sospesa nel 1920, ripresa nel 1940 e nuovamente abolita nel 1948. Nel 1966 venne deciso di adottarla definitivamente a causa della crisi energetica.

L’ora legale non enterà in vigore in tutti i Paesi del mondo: ad esempio non nei Paesi equatoriali, dove la variazione delle ore di luce durante l’arco dell’anno è minima. Nell’emisfero australe l’ora legale segue un calendario invertito, essendo le stagioni invertite rispetto alle nostre. In Africa l’ora legale non è quasi utilizzata, mentre in Russia è stata abolita nel 2011, in quanto il cambio d’ora in inverno sarebbe portatore di stress.

Effettivamente il cambio dell’ora può provocare alcuni disturbi nelle persone più sensibili, come alterazioni del ritmo sonno-veglia, stanchezza e difficoltà di concentrazione, stress psicologico e cardiovascolare.

Disturbi che, però, con il tempo, tendono a sparire, grazie all’adattamento del fisico. E’ consigliato, comunque, passare il più possibile tempo all’aria aperta e affidarsi magari a prodotti naturali che aiutano a combatte lo stress dovuto al cambio d’orario, mentre per problemi più seri conviene sempre rivolgersi al proprio medico curante.

Torna l’ora legale, domenica si dorme un’ora in più

Torna l’ora legale e con essa anche disagi emotivi e psicofisici che colpiranno il 15 per cento degli italiani, ovvero piu’ di 9 milioni. Affaticamento, irritabilita’, emicrania e insonnia, sono i principali sintomi dello spostamento delle lancette un’ora avanti alle 2 del mattino, nella notte fra sabato 28 e domenica 29 marzo. Almeno secondo quanto riferito dagli esperti dell’Universita’ La Sapienza di Roma.
Neanche i bambini saranno risparmiati. Secondo Codacons un bambino su 2 accusera’ disturbi del sonno a causa dell’ora legale. I sessanta minuti di sonno in meno saranno quindi estremamente deleteri per la salute degli italiani e gli effetti negativi colpiranno sia i “gufi”, le persone che prediligono coricarsi alle ore piccole, sia le “allodole”, i mattutini che amano godersi le prime ore di luce del giorno.

I consigli dello psichiatra per affrontare l’ora legale

Secondo lo psichiatra Michele Cucchi, direttore Sanitario del Centro Medico Sant’Agostino di Milano, ad influire sui processi fisici e mentali e’ la cronobiologia, una branca della biologia che studia i fenomeni ciclici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi solare e lunare. “Le attivita’ ormonali e cerebrali che regolano il sonno e le malattie dell’umore – ha spiegato l’esperto – sono contraddistinte da una ritmicita’ periodica, determinata dal susseguirsi dei giorni, delle stagioni e degli anni. A dimostrare questo processo esistono molte teorie derivate da evidenze scientifiche, che indicano la depressione come malattia tipica dei ritmi biologici. L’alterazione dei fenomeno ciclici interviene sui meccanismi che generano la sindrome depressiva, fatta infatti non solo di male di vivere, pessimismo, sensi di colpa e apatia ma anche di sintomi piu’ fisici piu’ intuitivamente riconducibili ai ritmi circadiani come insonnia e inappetenza,con una oscillazione della gravita’ della sintomatologia nel corso della giornata”. I disagi sarebbero dovuti alle variazioni della quantita’ di luce che assorbiamo nell’arco di una giornata.
“Nervosismo, stanchezza, spossatezza, fatica nella concentrazione, flessione del tono dell’umore. L’effetto del cambio di orario – ha detto Cucchi – puo’ variare molto in ogni singolo individuo, soprattutto in funzione del loro essere costituzionalmente piu’ ‘gufi’ o ‘allodole’. A risentire di piu’ del ritorno all’ora legale sono le persone cosiddette serotine, i ‘gufi'”. Tipico di chi soffre di ansia e depressione riscontrare un peggioramento dei sintomi proprio in questo periodo dell’anno, momento in cui e’ sempre poco indicato fare cambi di terapia. Inoltre, esistono ulteriori e approfonditi studi che documentano altri drammatici effetti collaterali.
Secondo recenti statistiche in questi periodi dell’anno aumentano notevolmente gli incidenti stradali, verosimilmente legati a una minore capacita’ di concentrazione e ad un maggior rischio quindi d’incorrere in disattenzioni fatali. Una qualita’ peggiore del sonno significa anche perdita di concentrazione e di produttivita’ al lavoro; un recente studio sul Journal of Applied Psychologyha rivelato infatti che con l’ora legale si rileva un aumento esponenziale della quantita’ di tempo che le persone perdono navigando su siti da intrattenimento, creando non pochi problemi a livello aziendale. Non esistono pero’ solo problemi a livello psicologico: uno studio dell’Universita’ del Michigan ha inoltre dimostrato che nel lunedi’ successivo all’introduzione dell’ora legale i casi di infarti aumentano del 25 per cento rispetto a un giorno “normale”.

Più infarti nei lunedì dopo ora legale,campagna per abolirla

Attenzione al lunedi’ dopo l’introduzione dell’ora legale a primavera appena scattata in America, ossia quando si perde un’ora di sonno: uno studio dell’universita’ del Michigan ha osservato un’impennata dei casi di infarto nel primo giorno lavorativo dopo il cambio dell’ora.

Pari addirittura al 24-25% in piu’ dei casi rispetto ad un giorno normale.

L’aumento degli infarti inciderebbe per i quattro lunedi’ successivi all’inizio dell’ora legale, confermando l’ipotesi dei cardiologi che i ‘lunedi’ sono i giorni piu’ pericolosi per il cuore. Al contrario – spiega l’analisi che ha analizzato i dati relativi a pazienti degli ospedali del Michigan tra il gennaio 2010 ed il settembre 2013 – a settembre-ottobre, quando l’orologio torna indietro di un’ora e si dorme di piu’, i casi di infarto registrati nei lunedi’ successivi sono risultati diminuiti del 21%.

Proprio citando questi dati, attivisti in diversi Stati – in testa il Colorado ed il New Mexico – stanno lanciando una campagna per abolire il cambio dell’orario due volte l’anno, promuovendo invece un’ora ‘legale’ che duri per tutti i 365 giorni.

Secondo Hindter Gurm, il cardiologo autore dello studio, le ragioni dell’aumento degli infarti non sono state provate scientificamente, ma appaiono legate alla perdita di sonno:”I cambiamenti che osserviamo sono solo lievemente percettibili, ma quando lo stress aumenta, i casi di infarto salgono”.Gurm suggerisce di adattarsi all’ora legale ‘lentamente’, 15 minuti a notte sino a stabilizzarsi sull’ora perduta.

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