Borse di studio agli universitari abruzzesi. Pd: serve un cambio di rotta

“Abbiamo appreso con preoccupazione, dai comunicati diffusi dai rappresentanti degli Studenti Universitari e da un incontro avuto ieri con gli stessi, la decisione della Regione Abruzzo di stanziare in favore delle ADSU una somma del tutto insufficiente per il pagamento delle borse di studio.”

“Dopo 10 anni di copertura piena, quest’anno avremo studenti idonei che non beneficeranno della borsa di studio.”

“Un fatto gravissimo al quale sarà possibile rimediare solo entro il 30 Aprile. Chiediamo al Presidente Marsilio e all’Assessore Fioretti di attivarsi immediatamente per una variazione di bilancio che, individuate le coperture necessarie, ripristini le borse per tutti gli idonei.
Il rischio ulteriore è che i 2 milioni mancanti quest’anno diano avvio ad un circolo vizioso che colpisca anche gli anni successivi, calpestando di fatto in questa Regione un diritto fondamentale: quello allo studio. Una situazione di questo tipo non solo arrecherebbe danno a famiglie e studenti ma anche alle nostre Università e alle città Abruzzesi che le ospitano.”

“Un fatto increscioso” dichiara il Capogruppo del Partito Democratico Paolucci “con determinazione del 9 Aprile la Regione Abruzzo ha ripartito il Fondo regionale per le borse di studio anno 2020 attribuendo 187.302,11 euro all’Adsu di Teramo e 1.212.697,89 euro all’Adsu di Chieti-Pescara. L’ammontare complessivo dei fondi stanziati non riesce a soddisfare le esigenze delle due aziende . In quanto l’Adsu Teramo necessita di 521.187, 23 euro mentre l’Adsu Chieti-Pescara di 3.374.455,59 euro”.

“Inoltre” aggiunge Di Benedetto, Capogruppo di Legnini Presidente, “nelle premesse alla determinazione sopracitata è presente anche il fabbisogno netto dell’Adsu de L’Aquila di 761.090,55 euro che verrá peró garantito grazie all’avanzo di bilancio della stessa Adsu L’Aquila (utilizzo questo da autorizzare da parte della Regione a Conto consuntivo approvato, oggi ancora non lo è) senza stanziamenti da parte della Regione.

Questa operazione possibile solo in virtù delle norme sull’emergenza Coronavirus, vanifica, di fatto, la gestione virtuosa dell’Azienda aquilana che negli anni ha avuto minuziosa premura finalizzata al riutilizzo dell’avanzo per finalità istituzionali da porre in essere a seguito del sisma 2009 (a puro titolo esemplificativo gli arredi e allestimenti della nuova casa dello studente).
Per la delicatezza del luogo e del momento e per la necessaria serenità dovuta agli studenti, al fine di seguire al meglio il proprio percorso di studi, quanto deciso dal Governo regionale risulta ancora più inopportuno e mette a rischio i progetti futuri che si stavano sviluppando”.

“Auspichiamo una pronta inversione di rotta” conclude Sandro Mariani, Capogruppo di Abruzzo in Comune, “negli ultimi anni non si è mai verificata una mancata copertura delle borse di studio, nonostante in alcune occasioni ci siano stati dei ritardi nell’erogazione, durante il Governo di centro sinistra abbiamo sempre considerato prioritario garantire il diritto di ogni studente e sostenere le nostre Università”.

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