Turismo al collasso per il Covid19. I balneari chiedono l’azzeramento del canone demaniale per il 2020

Azzeramento del canone demaniale per il 2020, dimezzamento per il 2021, prolungamento della Bolkestein di due anni, quindi da 13 a 15.

Sono queste le indicazioni approvate nel corso della conferenza Stato Regioni che ha visto la partecipazione delle associazioni dei balneatori, dei concessionari di aree demaniali di tutte le regioni per affrontare l’emergenza coronavirus che ha messo in ginocchio il comparto turistico.

La Fiba Abuzzo, la federazione dei balneari, ha condiviso la linea proposta dalla Regione Liguria. E’ stato redatto il documento che verrà ora portato all’attenzione del Governo centrale che dovrà approvarlo.

La situazione è drammatica perché dalla conferenza è emerso che molti imprenditori del settore, soprattutto i titolari di camping, potrebbero non riaprire se le disposizioni che verranno emanate col nuovo DPCM prevederanno ad esempio la sanificazione dei bagni, che in determinate strutture a volte sono comuni, ad ogni accesso di un utente.

I costi diverrebbero insostenibile e supererebbero i guadagni. A quel punto alcuni proprietari di strutture ricettive, tenuto conto anche di un calo delle presenze che oscillerebbe tra il 70 e l’80 per cento, stanno maturando l’idea di rinunciare alla stagione 2020. In Abruzzo è la costa teramana la più penalizzata, visto che rappresenta oltre il 60 per cento di arrivi e presenze dell’intera regione.

Anche in questo caso gli operatori turistici, proprietari di camping, agricamping, di villaggi turistici attendono il nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E solo dopo valuteranno cosa fare. Ma intanto pieno sostegno alla proposta dei colleghi liguri.

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