Teramo, nuovo ospedale. La Verì risponde al Pd: “Loro non hanno fatto nulla”

“Viene da porsi una domanda: ma perché, visto che il mio predecessore sostiene di aver predisposto atti di programmazione e lasciato cospicui fondi disponibili, non ha avviato lui stesso i cantieri per la costruzione dei nuovi ospedali in Abruzzo?”.

E’ l’interrogativo che lancia l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, dopo le dichiarazioni dell’ex assessore Silvio Paolucci e dei consiglieri regionali di centrosinistra Dino Pepe e Sandro Mariani.

“Abbandonato il tema dei conti e del commissariamento della sanità – continua la Verì – con cui ci accompagnano ogni anno (salvo poi essere sistematicamente smentiti), adesso ripetono allo sfinimento il tema della nuova rete ospedaliera che non avremmo approvato, ben sapendo che la giunta regionale l’ha approvata e inviata a Roma già la scorsa estate. Da allora è stata avviata un’interlocuzione con i ministeri affiancanti, abbiamo recepito le prescrizioni ricevute e siamo in attesa della definitiva decisione del Tavolo DM 70, la cui tempistica non dipende certo da noi”.

L’assessore torna a ribadire come questa sia la prima volta che un progetto di riordino della rete ospedaliera segue l’iter di approvazione ordinario per una Regione in piano di rientro. “Quello del 2016 di Paolucci, infatti, fu adottato come decreto del Commissario alla Sanità, ma al documento non seguì alcun accordo di programma sottoscritto con il Ministero per lo sblocco dei fondi per la costruzione dei nuovi ospedali, né tantomeno gli ospedali di quella rete cambiarono le loro classificazioni in base a quanto previsto in quell’atto. Sorvolando – aggiunge – sulle dichiarazioni elettoralistiche dell’allora ministro Lorenzin, che nel febbraio 2018 raccontò che si attendeva il rientro di un funzionario per la firma dell’accordo, la verità è che il centrosinistra non ha lasciato alcun atto concreto, salvo generiche proposte di ricorso al project financing che nei termini da loro ipotizzati, avrebbero ingessato i bilanci delle Asl per decenni”.

E la Verì ricostruisce, con date e provvedimenti, l’iter per la realizzazione dell’ospedale di Teramo, definendo la ricostruzione di Paolucci e del PD “parziale e di parte”.

“La realtà – rimarca – è che la precedente giunta regionale non ha fatto assolutamente nulla, salvo attendere una prima tranche del finanziamento complessivo nazionale per l’edilizia sanitaria (che sarebbe comunque stato assegnato nei piani generali di riparto) e produrre la famosa delibera di 742 del 2018 (tra l’altro mai assentita dal Ministero), con cui di fatto legava i nuovi ospedali esclusivamente ai project financing. Gli 89 milioni per l’ospedale di Teramo sono invece stati impegnati dall’Ufficio centrale bilancio del Ministero della Salute il 23 dicembre 2019 e registrati il 17 gennaio 2020. Il 16 giugno 2020 è stato stipulato l’accordo tra il Ministero della Salute e il Presidente della Regione Marco Marsilio, condiviso con una nota del 22 giugno successivo. Più di recente la Asl di Teramo ha prodotto apposito studio di fattibilità che è già al vaglio delle strutture ministeriali competenti”.

“Alla luce di queste date viene da chiedersi – prosegue ancora la Verì – quale sia stato il contributo del governo di centrosinistra alla realizzazione del nuovo ospedale di Teramo e più in generale ai progetti per tutti i nuovi ospedali abruzzesi. I documenti, infatti, raccontano una storia diversa e che cioè è stata questa giunta ad aver saputo tradurre quei finanziamenti in procedure che porteranno alla realizzazione delle strutture. E questo nonostante le pessime iniziative programmatorie della precedente giunta, a partire dalla rete ospedaliera del 2016 del Commissario ad acta, che fu assentita dal Ministero con una serie di osservazioni e rilievi, ma che non fu mai trasfusa negli atti aziendali delle Asl e, anzi, venne completamente snaturata da successive delibere di giunta che andarono a compromettere il piano presentato all’epoca a Roma”.

Per l’assessore oggi la situazione è invece completamente diversa e le procedure, sia pur con le tempistiche di legge non sempre immediate, stanno andando avanti correttamente.

“Fa sorridere anche l’accusa del centrosinistra di non aver prodotto alcun atto di programmazione – conclude – però la nuova rete approvata la scorsa estate che valorizza tutti i poli del sistema sanitario regionale è un atto di programmazione, l’accordo con il ministero per la costruzione di 3 nuovi ospedali ricorrendo prioritariamente a finanziamento pubblico è un atto di programmazione, il piano di investimenti sulla digitalizzazione della sanità è un atto di programmazione, il piano della rete ospedaliera Covid (per la cui realizzazione siamo ai primissimi posti in Italia) è un atto di programmazione”.

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